sabato 11 luglio 2015

Subconscious Cruelty - Recensione 16


Vita e morte. Il desiderio di conoscere tutto, il più possibile, anche ciò di cui poi ci pentiremmo, contrapposto alla paura che tutto ciò possa portare a cose più grandi di noi, da cui è impossibile uscirne. Subconscious Cruelty, è un film diviso in quattro episodi, pregni di Weird e violenza. Basta guardare il primo episodio, per rendersi conto che qui, non si va sul sottile. Dopo una carrellata su i palazzi e la vita di una città, troviamo una donna nuda, che viene accarezzata e toccata, da un' altra donna, ma non fatevi strane idee, l' intenzione di godersi un bell' atto saffico, svaniscono miseramente, appena un bisturi, fa il suo ingresso in scena. Da qui la tortura. Karim Hussain, tenta di distruggere l' emisfero sinistro del cervello (quello legato alla ragione razionale), e lasciare spazio unicamente all' istinto, infatti, subito dopo un uomo, che è ossessionato dalla masturbazione ed innamorato di sua sorella (che pare ricambiare), decide di distruggere tutta la creazione di Dio, attraverso l' atto di bloccare la vita sul nascere. Non voglio rivelarvi più del dovuto, ma sappiate che in questa parte, troverete una delle scene più estreme mai messe su pellicola. Spaventa quasi, la capacità del regista, di ribaltare un atto naturale e meraviglioso, come quello della nascita di un bambino, rendendolo un momento aberrante, visivamente e anche concettualmente, ed è quello che rende il tutto, ancora più malsano. Dopo questi due episodi, così pesanti, abbiamo il terzo dove possiamo tirare un po' un sospiro di sollievo. Troviamo un gruppo di ragazzi e ragazze, che fanno sesso con Madre Natura. Penetrare il terreno, sesso orale ai fiori, accoppiarsi fisicamente con gli alberi, e da tutta questa natura, viene fuori sangue. La fotografia, fino ad ora fatta di luci colorate, fasci luminosi molto intensi, immagini su uno sfondo perennemente nero, che sembrano diventare disegni ad olio, ogni scena un quadro, qui si trasforma, diventando fredda, con toni di grigio che tagliano i colori e smorzando l' effetto visivo, così intenso fino ad ora, creando una natura sofferente, rigogliosa, eppure spenta e per niente solare o fonte di vita. L' ultimo episodio, parte con un uomo che si sta godendo un porno, e viene dapprima trasportato in un mondo dove una donna lo masturberà, distruggendogli però il pene, con degli uncini, simili ad ami da pesca, e poi, viene messo nei panni di Gesù Cristo e lasciato alla mercé di tre ragazze che abuseranno di lui, in un amplesso sanguinoso ed estremo. Qui ritroviamo la fotografia fatta di colori molto saturi ed oscuri, torna il perenne sfondo nero e non c'è pace per il povero uomo, nei panni del Cristo. Una scena che supera il muro dell' ultra-gore, arrivando persino nel Gorn (o Gore-porn, gore+porn), vedere per rendersi conto. Un aggressivo contestare la religione, soprattutto il cristianesimo, paragonandolo al nazismo, denigrando l' operato della Chiesa cattolica, nel corso della storia. Traspare la volontà di colpevolizzarla, come responsabile dell' esilio del naturale istinto umano, nel subconscio. Le scene in se, durano abbastanza poco, sono minimali e dopo aver sodomizzato il protagonista dell' episodio con un bastone, l' emisfero sinistro sarà ricoperto di vermi. E' forse missione compiuta ? Se non fossi stato chiaro, il film, è imbottito di una violenza tale, da lasciare sbigottiti. Immagini violente fino all' estremo, si fondono con splatter ed ultragore, non disdegnando il porno esplicito, che a volte sprofonda anche nell' esploitation, ma che non crea danni al fine ultimo dell' opera, anzi, a mio avviso, lo rafforza. Comunque, è un prodotto che si avvicina molto all' Art-House, è un film artistico che ha qualcosa da dire. Molti lo hanno criticato, ma io credo che valga la visione, anche solo per godersi la splendida fotografia e la regia molto piacevole e accattivante. Consigliato a chi si nutre di Weird e a chi ama l' Ultra-gore, blasfemo, pornografico ed eccessivo, inutile dire che se non sopportate la vista del sangue, o siete persone molto religiose, è meglio per voi se girate al largo...

                                                                                                           A cura di Anthony

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