mercoledì 21 giugno 2017

Keres - Heresy - Recensione Album #18


A cura di Anthony

Primo lavoro in studio di questa band giovane, ma i cui membri hanno già una notevole esperienza, che irrompe sulla scena italica con un Ep di debutto che colpisce già dalla copertina, forse un po' troppo “scarabocchiata”, ma noi siamo qui a valutare la musica e non ci facciamo abbindolare da queste cose secondarie !
Il primo pezzo è “Aibohphobia”, una intro di poco più di un minuto e mezzo che ci fa addentrare nel mondo oscuro raccontato in musica dai Keres. Una chitarra tutto sommato calma, sporcata da un basso opprimente e minaccioso e devo dire che se l' intento era quello di creare una certa tensione, l'intro ci riesce benissimo. La potenza, quella vera, arriva con “The Unworthy Ones” ed il suo scream iniziale. Si nota immediatamente il guitar working per niente banale e mai piatto, un brano che richiama i Behemoth di “Zos Kia Cultus”, così come “Strings of Fate”, torna un Blackened Death Metal superbo ed originale, che però mai va ad intaccare i canoni del genere. Colpiscono le vocals alternate tra uno scream non molto acido a dire il vero, ad un growl abbastanza cavernoso e che deve molto a Belphagor. Una cattiveria ed una potenza notevoli, quando le corse in doppia cassa prendono possesso della scena e questo brano è caratterizzato da sfoghi dietro le pelli, prima di un intermezzo acustico inaspettato e gradevolissimo, un' idea stupenda e malsana, che aggiunge tensione e anche cattiveria a tutta la composizione, grandissimi !!
“Heresy”, parte lento per poi sfociare immediatamente in un infernale corsa attraverso le tenebre. L'Influenza di band come Necronomicon, ma anche vocals tipiche di band più classiche, come Ancient, è palese e distinguibile, nell' immensità di note che i “Keres” vomitano battuta dopo battuta, ma sempre con dedizione, chiarezza ed originalità. Questa title-track racchiude tutto il meglio che una band giovane come questa può dimostrare, un lavoro che lascia col fiato sospeso di traccia in traccia. “Phosphorus” è forse il brano più veloce ed estremo di questo mini-cd, con un lavoro sulle corde pazzesco ed una batteria paragonabile ad una mitragliatrice, non c'è un attimo di pace, non un secondo di respiro, tutto è finalizzato ad arricchire i pezzi. Anche la produzione stessa del disco, seppur non impeccabile, è assolutamente adatta al tipo di sound proposto e credo che una produzione più plastica, avrebbe di sicuro tolto magia e magnificenza ad una band che si fa notare non solo per originalità di composizione, ma anche per una esecuzione eccellente. “Dawn of the Titans” è purtroppo l' ultima traccia dalla bella intro cadenzata, un brano che mi fa pensare ai brasiliani “Unearthly”, un pezzo che gira più volentieri verso il death metal, con chitarre pesanti e granitiche e growl cupi. A mio avviso, questo “ Dawn of the Titans” è un po' la traccia più debole di tutto il lavoro, ma attenzione, è assolutamente degno di far parte di questo Ep, e devo dire che chiude bene “Heresy”.
In conclusione, si tratta di un lavoro che rasenta la perfezione, sono poche le band, soprattutto in Italia, che si dedicano al Blackened Death Metal e che lo fanno con un grande amore e passione per questa musica estrema, e che riescono ad ottenere certi risultati. Una band da tenere d' occhio per le prossime release e nel frattempo, goderci questo esordio da paura ! Assolutamente consigliato.

Anthony

Band : Keres

Line Up : 
Ares - vocals, 
Astahrot - guitar,
Hrymr - bass,
Notrhakr - guitar

Genere : Blackened Death Metal / Black - Death Metal

Paese : Italia

Città - /

Discografia : "Heresy" ( Ep 2016)

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