martedì 18 aprile 2017

Alicia - Jaume Balagueró (1994)


Sette minuti di Weird intenso e meraviglioso. Un bianco e nero marcio e spaventoso che ci piomba nei meandri della mente alle prese con i primi approcci sessuali, al senso di colpa e al bisogno che scavano a fondo nel suo essere. Un' opera magnifica dal forte spessore e dalla incredibile sensibilità.
Cliccate sul link per godervi "Alicia", lo spettacolare corto di Jaume Balagueró, del 1994.
Anthony

mercoledì 12 aprile 2017

Scuorn - Parthenope - Recensione Album #15



A cura di Artic

Parthenope è l’album di debutto dei napoletani Scuorn.
E’ doveroso un accenno al concept generale della band essendo questo il primo full-lenght dopo la demo Fra Ciel’ E Terr’ nel 2008, stesso anno della nascita ufficiale della band.
Napoli è fra le città storiche più influenti nei passati secoli della penisola italica e come tale racchiude storia, arte, miti e leggende proprie del proprio excursus storico.
E’ proprio questo il target della band partenopea, mantenere vivo il ricordo di una tradizione forse in declino con l’avanzare delle ere moderne, ma che in questo album e soprattutto in questa band, trova un pregiato tributo.
A detta della band definiscono il loro genere “Parthenopean Epic Black Metal”, il che potrebbe certamente trarre in inganno un ascoltatore medio di primo pelo.
Non abbiamo certo a che fare con una produzione scadente e nemmeno di inesperti musicisti si parla, la definizione da loro stessa affibbiata al loro progetto è qualcosa di vero e certamente non frutto della fantasia dei membri.
Il progetto Scuorn enfatizza le dinamiche tipiche del Black e della propria terra d’origine ed intervallando ed amalgamando sonorità Epic fino alla creazione di un connubio perfetto di aggressività ed introspezione.
E’ questo ciò che ispira Parthenope sin dalle prime note, un esoterico ambiente tempestato dall’aggressiva volontà di una storia che non vuole morire.
Parthenope è un disco da ascoltare tutto d’un fiato tanta è la carica che trasmette ogni singolo brano, sono infatti pregevoli le scelte melodiche durante la stesura, accompagnate da una sequenza orchestrale la quale dona spessore e lustro ad una produzione già di altissimo livello.
Menzione d’onore va anche all’utilizzo frequente e perfettamente amalgamato di strumenti tradizionali della musica napoletana che si sposano perfettamente con il pressante Black che fa in ogni caso da padrone in tutto il disco che si avvale di un growl davvero ben costruito il quale dona il giusto impatto all’intero comparto delle lyrics in dialetto napoletano.
L’intero album gode di un ascolto estremamente fluente alternando picchi di aggressività e pathos, con una onnipresente linea melodica tipica dell’antica canzone napoletana, target preannunciato dalla band e pienamente rispettato, regalando così alla scena del Black moderno una novità davvero inaspettata adatta non solo ai neofiti del genere ma ad ogni categoria di ascoltatore di tale genere, non esiste una versione in cui Parthenope potrebbe deludere l’ascoltatore, tuttavia è un lavoro totalmente sconsigliato a chi ricerca il grezzo dei primi anni del Black, qui infatti la cura dei dettagli e delle armonie è maniacale come anche quello delle orchestrazioni.
Anche la produzione in studio è di altissimo livello, vale la pena considerare che Parthenope è stato partorito nella stessa sede in cui artisti del calibro dei Fleshgod Apocalypse hanno adottato per le loro sessioni in studio, su questo fronte quindi si sfiora l’impeccabilità ed una professionalità di enorme rilevanza.
E’ un lavoro tecnicamente impeccabile, tuttavia senza grandi picchi, l’intero plot si mantiene su un livello tecnico estremamente elevato ed attento al dettaglio come anche alla pulizia del suono, battute, tempi, armonie, sono tutte al posto giusto, in una produzione di questo calibro tuttavia questo risulta essere un ulteriore punto a favore, è un composto omogeneo di alto livello nel quale la band si fa degna di questo nome eliminando qualsiasi parte predominante sull’altra dando una nuova luce al concetto secondo la quale non serve virtuosismo per definire degli ottimi musicisti, in Parthenope tuttavia l’elemento di spicco è da definire proprio nelle orchestrazioni, è incommensurabile il lavoro sulla stesura di queste parti, il quale può essere doppiamente apprezzato nel disco bonus ove presente la versione interamente orchestrale del disco.
Le somme sono davvero ottime, Parthenope si guadagna un voto prossimo al massimo, perfezione inficiata da scelte melodiche nei riff di chitarra leggermente ripetitive, che ad un orecchio poco critico potrebbero risultare inesistenti, il che in ogni caso non inficia in nessun modo l’apprezzamento totale di questo disco.
Questo è uno di quei rari casi in cui una recensione non potrebbe effettivamente coprire il valore intrinseco di tutta l’opera, tale è il concept e la maniera in cui viene edificato musicalmente che ogni parola è superflua, disco consigliato e da riascoltare più volte per carpirne le varie sfaccettature.

VOTO 95/100

Artic

Band : Scuorn

Line up : Giulian - Vocals, All Instruments & Orchestral Arrangements

Genere : Parthenopean Epic Black Metal

Paese : Italia

Città : Napoli

Discografia :
Fra ciel' e terr' Demo 2008 
Fra ciel' e terr' Single 2016 
Parthenope    Full-length 2017

Contatti :




sabato 1 aprile 2017

Tractors - Vivi e Vegeti ! - Intervista #4



A cura di Artic

1 - Salve ragazzi, benvenuti in questa intervista agricola !
Parlateci un po' di voi, una piccola panoramica da quando eravate poveri vangatori a nobili metallari ornati di trattore !

-Emi-: Siamo diventati ancora più poveri amico mio. L’italia e non solo sta andando a picco mentre i nostri genitori deridono l’Inghilterra che ha deciso di staccarsi dal cordone ombelicale. Siamo poveri perché ci siamo fatti un bel po di strumenti sia da studio che live…Ludwig prestigiose, Jackson e non solo…In quegli strumenti c’è una anima (anzi tante anime) ma ci sono voluti tanti soldi…per non parlare delle apparecchiature!

-Emi-: E quindi bisogna zappare il doppio e piantare piantare piantare se vogliamo restati vivi e Vegeti (non vegetali)

-Mic- In verità del trattore ci è rimasta solo la ruota che ci accompagna live ahhahahaha !
Comunque scherzi a parte, Io sono l'ultimo entrato nella band in sostituzione di Mike che per problemi di salute ha dovuto abbandonare, anche se, il resto dei ragazzi li conosco da una vita, l'idea nasce 4/5 anni fa dietro ad una o forse svariate bottiglie di birra e se non sbaglio il nome venne proposto da Emiliano. L'idea di base era di rinverdire un po la scena Power Thrash Teutonica arricchendola con un costrutto lirico che esaltasse la vena ribellistica selvaggia e agricola da qui è stato ribattezzato il genere Agri-Metal !!!!

-Gio- Bene ho iniziato a suonare la batteria a 15 anni il mio primo gruppo Kiss per poi passare nei Minefield il mio primo gruppo metal dopodiché ho suonato in un po di gruppi rock e poi sono entrato nei Tractors 

2. La domanda sorge spontanea, cosa vi ha spinto a suonare metal con tematiche ovviamente agricole? E’ quindi una libera sfida al folk dei Fain ?

-Emi-: Non conosco i Fain ma sicuramente sono bravi! No…Paolo ha sempre fatto il contadino da decenni e ci pareva giusto onorare le sue imprese (e non solo). Proposi  anni fa il nome Tractors a Paolo anche se non sapevo che avrei suonato con lui…sapevo che gli piaceva tanto il Thrash ma ovviamente volevo apportare qualche piccola modifica sul tema…anche il nome doveva sembrare più “particolare”…e se non lo prendeva lui che sul trattore ci mangia e ci studia i riff  anche…

3. Avete aneddoti simpatici da raccontare sia in studio che live ?

-Emi-In studio ci penserà Michele a raccontarti tutto…penso che mi odia!

-Mic- Aneddoti simpatici penso che potremmo scrivere un libro tra quello che succede nella nostra fattoria, diciamo che la cosa più simpatica per me e dare fastidio ad Emiliano e farlo sbroccare perché mi fa morire dal ridere quando gli si prendono i cinque minuti !!!!!!
Si in fase di registrazione arrivo spesso a dichiarargli odio dato che come tecnico del suono è molto pretenzioso e mi fa suonare un accordo almeno 20 volte hhahahahahahahahahahah !!!!!!!!!!
Aneddoti live non dimentico il viaggio per raggiungere Voghera, dove ci siamo fatti l'intero viaggio con una colonna sonora personalmente selezionata da un nostro caro amico che è David Folchitto penso che lo conosciamo tutti; quel giorno era in trasferta con noi in sostituzione del nostro "batteraio" Giorgio e ci ha deliziato con classici del trash italiano marchiati Pippo Franco e l'indimenticabile Torna a casa Lessie !!!!!

-Emi: in realtà Michele non mi ha dato mai fastidio tranne quando è troppo preso dai suoi interessi personali ed effimeri…ma l’ho visto dare fastidio a Paolo con scarsi risultati visto che Paolo ha armi atomiche e una saccocciata di insulti per chi lo scoccia…

4. Quanto è stata effettivamente d’ispirazione la scena Thrash Metal anni 80 nella vostra composizione ? 

-Emi- Sicuramente per Paolo è la fonte principale di ispirazione, diciamo che la abbiamo tutti un po’ nel sangue, ma abbiamo deciso di prendere ispirazione da molte altre cose ovviamente. L’intento principale era fare un gruppo tra il Thrash e lo Speed Power tedesco ma se hai sentito i nuovi pezzi ci siamo allargati molto. Cosa faremo da grandi? Ovviamente quello che ci sentiremo di fare senza troppe paturnie o preconcetti…poi da quando Paolo si è messo a riascoltare i Rush e Michele i Faceless…o io i Vektor (hanno il nome di un mio gatto che Michele adora)…mmm..chissà. Siamo cmq dei grandi Defender !

-Mic- Diciamo che il Thrash si è un ottima fonte d'ispirazione anche se non ci rifacciamo solo a quel determinato genere, nelle nostre composizioni puoi trovare di tutto dal Riffone Thrash o Death come anche perché no anche Power. Non ci piace ancorarci solo ad una determinata corrente musicale anche perché siamo quattro individui con esperienze e ascolti totalmente diversi c'è chi come me ama il Death Metal, il Prog ma anche la musica classica e chi magari rimane saldamente ancorato a un determinato genere questo è il bello di stare in una band come i Tractors che ogni composizione si differenzia dalle altre perché ci sono quattro individui che non la vedono musicalmente allo stesso modo.

-Paolo- Diciamo che è stata abbastanza fondamentale per gettare le nostre basi,facendo riferimento alla scena americana della Bay Area e a quella teutonica, fondendolo anche con lo speed/power sempre di quel periodo,con l'aggiunta  della nostra personalità per dare il risultato finale.

-Gio- Bhe l' ispirazione non é solo dagli anni 80 cmq io penso che nel metal come quello che proponiamo sia stata molto importante 

-Mic- Cmq una cosa è certa che molte sono le band che ci hanno influenzato Slayer, Kreator, Iron Maiden, King Diamond e Mercyful Fate e chi più ne ha più ne metta !!!!!!!!!!!!

5. Come nasce una canzone dei The Tractors ? 

-Emi- :Ci si raduna in sedute spiritiche e si sacrificano pannocchie al dio ! Ci sono vari casi o uno di noi preso da ispirazione la fa a casa con santa calma oppure ci raduniamo e ognuno porta un riff…ma non  ci sono regole…le pannocchie ce le mangiamo noi non le regaliamo a nessuno!

6. Avete qualche progetto che bolle in pentola e del quale vorreste dare qualche piccolo spoiler ? 

-Mic- In pentola penso che fervono i preparativi per il prossimo live che sarà il 30 Marzo al Traffic Live Club come supporto ai mitici Tygers of Pan Tang
A livello discografico è appena uscita una bella e ruspante compilation a cura della SG Records che ci vede presenti insieme a due nuovi brani che sono Chicken Life e  Sale Marino, per il resto pensiamo a comporre e a prepararci si spera a breve per registrare il nostro primo Full – Lenght!!! 

7. Dove possono raggiungervi i vostri fan ? Avete solo una pagina faceook oppure disponete di website e merch ?

-Mic- Al momento siamo presenti solo su Facebook sia come pagina band che con i nostri profili personali, abbiamo anche un profilo Instagram che ahimè vorrei curare un po di più ma la giornata dovrebbe essere fatto di almeno 36 ore. 
Comunque tutti gli Agri-metaller possono chiedere direttamente a noi tramite facebook, poi ovvio che trovano tutto nel banchetto ai nostri concerti.

Artic

Band : Tractors

Line Up :
Emiliano Natali - Bass,Vocals 
Paolo Nevi - Guitars,Vocals
Michele Arnone - Guitars
Giorgio Pioli - Drums

Genere : "Angri Metal" (heavy, speed, thrash, German power metal, old school horror Metal = AGRIMETAL)

Paese : Italia

Città : Viterbo

Discografia : Io Campo (Ep 2014)