martedì 27 settembre 2016

Askesis - "The Path to Absence” - Recensione Album #9


A cura di Anthony

La band “Askesis”, viene da Venezia e ci propone un Blackned Death metal a tinte molto oscure e grezze, che richiamano le tenebre del death metal svedese. Oggi ci propongono il loro Ep di debutto “The Path to Absence”, dalla copertina in bianco e nero, molto “Lovercraftiana”, quindi, senza troppi giri di parole, mi accingo ad ascoltare i cinque pezzi che lo compongono.
Ad aprire le danze è “Prayer to the Void”, arpeggio decadente, misto ad una melodia glaciale e spinosa, appare subito palese una produzione molto anni '90, e il richiamo al death metal di stampo svedese è innegabile. Le vocals vanno confondendosi tra i giri di chitarra che non faticano ad aprirsi senza lasciarsi sedurre dalle alte velocità, nonostante la doppia cassa martellante, si resta comunque su territori non pregni di malvagità, ma è una cattiveria profondamente legata a territori decadenti e malinconici, dove un misto di questi due sentimenti così potenti, vanno a mescolarsi in un modo perfetto. Rispecchiano infatti perfettamente il senso di delusione mista a rabbia che si prova, dopo una brutta esperienza. La cosa cambia totalmente con la successiva “The Triumph of Gravity” ed il suo riff oscuro. Qui la malinconia viene totalmente messa da parte ed è la cattiveria controllata a farla da padrone. Blast Beat chirurgici, pugnalano l' addome contornati da un tappeto di chitarra e basso pregni di tenebre, dove fanno le veci di una ambientazione orrorifica, soprattutto quando le lyrics si trasformano in una risata malefica, espediente che si ripete nella seconda parte del pezzo, e che riesce sempre a fare effetto. Il brano poi prosegue lungo un fiume alternante, creando riff dinamici, che non hanno paura di osare e come un lungo e grosso serpente, sinuosamente e inevitabilmente, si avviano alla fine. “Disgust Paralysis” col suo riffing dinamico e assolutamente Black metal, cattura immediatamente l' ascoltatore e si fa amare grazie ad un drumming efficace, preciso ed in linea con il genere proposto. Un ritmo sostenuto che mi accompagna piacevolmente lungo il brano, ed il primo rallentamento arriva dopo un bel po' ! La band sta ampiamente dimostrando di conoscere bene il genere e di sapersi districare egregiamente, gli Askesis hanno trovato la loro dimensione, il loro stile e riescono a ripresentarlo immutato pezzo dopo pezzo, anche in brani dalla notevole durata, come la numero quattro “Noluntas Storm”, che rasenta i nove minuti. Brano che richiama la prima “Prayer to the Void”, dove torna la vena malinconica dei veneziani, in una intro che sa di doom metal, che poi sfocia in una carica esplosiva e assolutamente pregna di rancore, un brano splendido che riesce a catturare l' attenzione già dalle prime note, con riffing dinamici e tempi andanti, che sono perfetti per la sede live. Sorretta da un basso molto presente in questa fase e potente quanto basta, la chitarra riesce magistralmente ad unire rabbia e cattiveria con disperazione e sentimenti più depressivi, che si rincorrono e si nascondono dietro alle vocals rabbiose e un drumming che pare scandire i rintocchi che mancano alla fine, con una tensione costante e il gelido orrore che questo brano magnifico, si porta dietro.
Arrivo quindi all' epilogo di questo “The Path to Absence”, con l' ultimo brano “Dancing on the Grave od Consciousness” ed i suoi rintocchi iniziali, in una intro che riporta alla mente i giri di Tony Iommi, ma in chiave assolutamente più metal e più grezza, tutto ciò, prima di entrare nel vivo con un riff black scandinavo, gelido e circolare, brano che in linea di massima, non aggiunge niente di nuovo alla prova degli Askesis, se non confermare le ottime capacità dimostrate e la conoscenza di cosa realmente ci accingevano a suonare. Una prova degna di nota quindi quella di questi ragazzi veneti, tenendo presente che si tratta comunque di una produzione underground, grezza e per niente cristallina, ma secondo me è un bene, assolutamente in linea con il genere proposto, un debutto entusiasmante per una band da tenere d' occhio, per i lavori futuri. Lo consiglio a chi ama il genere e a chi si nutre di metal estremo.

8 – 10
Anthony

Line Up :
Julian: vocals
Nadia: guitar
Laura: bass
Sam: drums

Genere .
Blackned Death Metal

Paese :
Italia

Città :
Venezia

Discografia :
"The Path to Absence” (Ep 2015)

Contatti :


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