lunedì 27 giugno 2016

Un giorno brutto. R.I.P. Bud



Un giorno veramente brutto. Una notizia che mi prende totalmente impreparato e che si porta via una enorme fetta di infanzia. Proprio stanotte ripensavo alla scena di "Bulldozer", quando dice "Nella vita c'è sempre chi è più forte di te e questo vale anche per me !" una piccola, grande lezione di vita che mi è stata utile più di una volta e a cui ripenso spesso, così come ripenso spesso alle risate guardando i film di "Trinità" e l' indimenticabile scena del concerto in teatro di "...altrimenti ci arrabbiamo !". Da sempre è facile scordarsi le cose, dimenticarsi di fare la spesa, di spegnere la luce, o di aver ripetuto per la millesima volta la stessa frase ad un amico, ma è impossibile dimenticarsi le battute di "Bomber" di "Più forte ragazzi" o di "Pari e dispari". Sto ancora aspettando il "telecomando cosmico" di H7-25 in "Uno Sceriffo Extraterrestre Poco Extra E Molto Terrestre", che mia madre aveva promesso di comprarmi nel 1990 e adesso, quando mi dicono che somiglio a Bud, in me parte una vena di vanto e contentezza, perché quel viso così buono e quelle braccia così forti da stritolare una noce di cocco con una mano sola, sono stati per generazioni, il posto sicuro nella fantasia di ogni bambino, dove sentirsi protetti e trovare il coraggio di crescere, diventando come te. Adesso, spero solo che sia vero, che "Anche gli Angeli mangiano fagioli" ! In ogni caso, tu insegnagli a fare a pugni: "Blocca col sinistro e parti di destro"...
Addio gigante buono, mio caro amico, detective extralarge. Riposa in pace.




Anthony








giovedì 23 giugno 2016

Misteyes "Creeping Time" - Recensione Metal #2




A cura di Anthony

Ah ! Ma quanto è bella la professionalità ?! E questi ragazzi si che la dimostrano, basta parlarci per due minuti per rendersi conto che ci troviamo davanti ad una band di sicuro molto seria e preparata, che non fa fatica a dichiarare la propria professionalità, che poi, possano piacere o no, su quello non discuto, anzi, è per questo che mi accingo ad ascoltare il loro debutto sulla lunga distanza "Creeping Time", ma bisogna assolutamente riconoscere l' impegno e la rettitudine dei Misteyes : Diamo a Cesare, quel che è di Cesare !
Parlo di professionalità, innanzitutto perché sono gentilissimi e preparati, ma non potete capire il piacere di trovarmi una bella presentazione della band, con una biografia scritta come si deve, tralci delle recensioni precedenti e soprattutto una graditissima area illustrativa dell' album in questione, con uno spazio dedicato interamente al sottoscritto, segnato da una cura maniacale per i dettagli (il foglio con il logo, era stato inserito nella busta, in modo che aprendola con la mano destra, si vedesse come primissima cosa), è inutile dire che ho davvero, davvero apprezzato queste piccolezze, ma sono carinerie che una persona che si trova a lavorare con le bands, apprezza sicuramente, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.
Ma, ovviamente, fino ad ora abbiamo parlato della forma, che per quanto mi piaccia, non è la sostanza e, quindi, non mi resta che prendere il CD dal suo bel cofanetto Jewelry e inserirlo nel lettore.
L' inquietante pianto di un neonato mi accoglie, sulle note di un pianoforte, è così che comincia "The Last Knell", che non ci elemosina cori macabri su synth oscuri e, dopo pochi secondi, la title track "Creeping Time", parte esattamente da dove si ferma l' intro. Un cavernoso growl si para davanti al nostro cammino, subito addolcito dalle vocals eteree e spesso operistiche della bella "Ainwen", ma, ciò che maggiormente colpisce, è il reparto strumentale. Un drumming preciso e acido, fa a cazzotti con l' epicità creata dalle chitarre e dalle tastiere e, l' intermezzo parlato, dona un enorme spessore al brano, rendendolo ancora più serio e profondo, tutto ciò, prima di sfociare di nuovo nel death-black metal, più grezzo e oscuro, reso epico dalle orchestrazioni. Un ottimo biglietto da visita per i torinesi, qualcosa che esce dall' ordinario delle band che uniscono voce cavernosa black-death, ad eteree voci femminili. "Brains in a vat", è la versione rimasterizzata del loro primo singolo datato 2012 e devo dire che qui si sente lo zampino di Marcyful Fate e di quel geniaccio di King Diamond, mai troppo apprezzato. Questa è la prima traccia in cui troviamo un Feat, ovvero la voce narrante di "Mattia Casabona" della band "Aspasia". Lo scream regna e anche la parte femminile, risulta abbastanza cattiva e va a rafforzare il senso di smarrimento. Mi sento come se mi fossi perduto in un cimitero notturno, pieno di nebbia e luci bluastre. l' unico luogo sicuro è una vecchia cripta abbandonata, ma sarà veramente il luogo migliore per passare la notte ? La carrellata continua e mi guardo intorno sentendomi vulnerabile. Un metal veramente particolare e magnifico quello dei nostri, che fonde le atmosfere tipiche del gothic e del doom metal, con la rabbia e la tecnica di Black e Death, il tutto condito con valanghe di orchestrazioni e sinfonie, da far impallidire i migliori Nightwish. Cosa ancora più palese in un brano magnifico come "Inside the Golden Age", dove lo scambio tra le voci aumenta notevolmente e dei blast beat furiosi, innalzano la song, rendendola piacevole anche ai puristi del genere, che spesso storcono il naso davanti a tastiere e componimenti operistici. Ma qui è il metal a farla da padrone, un metal veramente estremo e carico, ma che non toglie spazio o importanza alla parte più soft, ma che anzi, si fonde alla perfezione, rendendo il lavoro dei Misteyes, veramente oscuro e potente. Ci addolciamo leggermente con le soavi note di "Lady Loneliness", brano ripescato dal demo omonimo del 2014. Qui la cattiveria e la potenza ascoltata fino ad ora sono lontane, questa è una ballad puramente gothic che ricorda a tratti i Draconian di "Bloodflower". Sentimenti vari si sommano e si annullano in una ballad veramente straziante, un brano che ci fa godere lacerando il cuore con la sua potenza emotiva, in definitiva, splendido !
"The Prey" spazza via questa emotività trascinandoci nella sua folle corsa death metal, a cavallo di blast beat, con i Nazgul alle spalle, che prendono forma nel growl raccapricciante di "Irmin", mentre il cuore in gola, ci mostra nella testa la bellissima elfa che scappa, stringendo Frodo al petto : Corri Arwen, corri !! Uno stacco con un rallentamento dove possiamo prendere un po' di respiro e si torna  a martellare sulle onde dei synth. La presentazione della numero 7 "Destroy your past" poi, è veramente qualcosa di sublime, un riff vocale che si accompagna alle tastiere e ai pomposi cori con cui i Misteyes ci stanno viziando e sul serio, credo che qualsiasi cosa si possa dire su questo brano, sia totalmente superfluo e banale, bisogna ascoltarlo per capire. Ascoltare gli intrecci di voci, i blast beat e quello splendido Riffing creato ad arte, mescolando voce e strumenti, bisogna capire come un arpeggio in acustico, trovi il suo spazio ideale in un chaos rabbioso e controllato come quello del metal estremo, senza risultare banale e forzato, ma, anzi, donare spessore e meraviglia.
Da questo punto per tutti i brani restanti, i Misteyes si sono avvalsi di special guest di prim' ordine, ma andiamo per gradi. Ad accompagnare questi artisti torinesi, troviamo in "The Demon of Fear", "Roberto Pasolini" della band "Embryo", che si diverte a donare le sue vocals distorte alla causa dei nostri e devo dire che si sente ! La genialità dei brani precedenti, qui non fatica a farsi vedere. Fase più "lente" e melodiche, si alternano a fasi di assoluta rabbia ed ira, dove scaricare la tensione, che ci indotta a trattenersi dalla voce dolce di una fanciulla che canta alla luna. E torna alla  numero 9 "A Fragile Balance (Awake the Beast - Part 1)", la voce di "Mattia Casabona" degli "Aspasia", con questa volta delle voci clean maschili, in un contesto puramente operistico, dove il metal fatica ad entrarci e la lirica e gli organi trovano lo spazio per esprimersi al meglio. Un'atmosfera orrorifica da teatro abbandonato in stile "Il fantasma dell' Opera", fatta per essere ascoltata ad occhi chiusi e goduta come un film, un racconto per immagini, in musica ! Il contributo del militante degli "Aspasia", continua anche in "Chaos (Awake the Beast - Part 2)", dove torniamo in territori assolutamente metal e, dove al contrario di quanto ascoltato fino ad ora, sono lontane le voci femminili e la furia cieca, si impregna di orchestrazioni, per apparire più gonfio ed oscuro. Bjorn "Speed" Strid dei "Soilwork" (addirittura !) è l' ospite in "Decapitated Rose", brano numero 11 che mi accoglie con il suo intro di basso splendido e totalmente inaspettato, per poi tornare nella formula proposta all' inizio, dove le due controparti di Buio e Luce si alternano e si amano combattendosi, in questo vortice eterno, che è l' essenza stessa della vita, la spirale da cui trae energia tutto il creato !
L' ultimo brano (purtroppo) "Winter's Judgment", annovera tra le sue fila un altro grande nome del metal internazionale, cioè "Nicole Anspenger" degli "Eluveitie" ed il suo magico violino. Un sentimento espresso in musica, qualcosa di soave e misterioso che non può che affascinare e spaventare, soprattutto quando un growl sussurrato, evita di gridare e si limita a declamare il suo tormento a toni bassi e pacati, ma qui è la musica a farla da padrone. Le parole risultano del tutto superflue ed una musica già fino ad ora eccelsa, qui trova l' apice del suo componimento e, anche se le voci continuano a darsi battaglia, ciò che nasce dalla loro unione è pura arte. Un brano meraviglioso, così come meraviglioso è tutto questo "Creeping Time". Sono anni che non mi capitava un debutto così innovativo e superbo, un' opera che riesce a racchiudere tutti gli aspetti del metal estremo e della lirica più tormentata, con le tematiche che tutti i metalheads amano, come la vita e la morte, i temi filosofici e la sofferenza gotica, mescolata ad arte dal più sapiente degli chef, per la realizzazione di un piatto sublime come questo album. Un sound fresco e mai banale, un crescendo di sentimenti e uguali ed opposti, così, meravigliosamente illustrati. Il finale di "Winter's Judgment" poi, è qualcosa di superbo, assolutamente stupendo, non si può spiegare, dovete ascoltarlo per comprendere.
Se proprio, devo essere pignolo e trovare una minima critica (e credetemi, lo dico proprio perché non saprei che altra pecca inventarmi) a questa band, è quella del look, che appare si ricercato e coerente, ma visivamente poco curato, si può fare di meglio, ma, questo è un argomento, che ci riporta alla forma e dopo così tanta sostanza dimostrata, è del tutto irrilevante !
Quindi, se ancora non si fosse capito, filate ad acquistare Creeping Time dei Misteyes, lo amerete.

                                                                                                                       Voto
                                                                                                                       9 - 10
                                                                                                                     Anthony




Line Up :
Edoardo “Irmin” Iacono (Scream/Growl Vocals)
Denise “Ainwen” Manzi (Clean/Opera Vocals)
Daniele “Insanus” Poveromo (Guitars)
Riccardo "Decadence" Tremaioni (Guitars)
Gabriele “Hyde” Gilodi (Keyboards and Orchestrations)
Andrea “Hephaestus” Gammeri (Bass and Fretless Bass)
Federico “Krieger” Tremaioni (Drums)

Genere:
"Light and Dark Metal"

Paese :Italia
Città : Torino

Discografia :
"Brains in a Vat" - Singolo 2012
"Lady Loneliness" - Demo 2014
"Creeping Time" - Full Length Album 2016

Contatti:
Facebook
E-mail Ufficiale : misteyes.band@live.com
You Tube

mercoledì 15 giugno 2016

"Hellraiderz - ...Beat to Death !" Recensione Album # 1



A cura di Anthony


Ed ecco che iniziano ad arrivare le prime richieste di recensione alla mail della Stanza più Buia e, sinceramente, sono davvero molto contento di inaugurare questa nuova sezione del Blog, parlandovi di "...Beat to Death !" Il primo lavoro in studio della band siciliana "Hellraiderz" (ma quanto è figo questo moniker ?!!) già attiva dal 2013, e che ci propone il loro Ep d' esordio. Alle vocals, una voce nota agli appassionati di undeground italiano, cioè "Flamey Trasherlady", la splendida frontgirl dei thrasher "Blatant". Qui invece, ci muoviamo in territori molto più soft del thrash metal, in un Rock 'n Roll potente e coinvolgente, un ritmo accelerato che fa muovere le gambe e sbattere la testa, sei brani di puro Rock, ispirati a band come Girlschool, Ramones, Kiss e i mai troppo compianti Motorhead (R.I.P. Lemmy). Un genere forse un po' troppo bistrattato oggi, forse anche snobbato dalle band più moderne che puntano al metal più estremo, ma che personalmente io adoro. Scheletro in moto in stile Ghost Rider, teschio nel carburatore e si parte, il tempo di premere Play e il suono di una Harley chiarisce immediatamente di cosa stiamo parlando, è il biglietto da visita dei palermitani, una song quasi omonima, la splendida "Hellraiders". Il riffing pare essere stato scritto da Ace Frelhey, la stessa energia e la stessa allegria graffiante, ma è piacevole e devo dire anche spiazzante, trovare la fresca e confortevole voce di Flamey, che risulta dura quanto basta per essere in linea con lo stile proposto. L'assolo poi è spettacolare, inaspettato e coinvolgente, un bel ritmo sui 120 bpm che donano una spruzzata di energia prima della Title Track "Beat to Death", con una voce leggermente più melodica ma lo stesso ritmo ribelle che è un marchio di fabbrica delle grandi band sopracitate. In questa parte il drumming si perde leggermente e faccio un po' di fatica a scorgere i battiti dietro le pelle di Morg "Necroripper", eppure la produzione è buona, non eccelsa, ma superiore alla media dell' underground, tuttavia, ci pensano le chitarre, soprattutto nei splendidi assoli di Vinz "The Blade" e Fabrizio "Mad Pig", a far sbattere la mia testa in un headbanging allegro e che sa di pub di periferia e birra gelata, così come la cattiva "Praying Mantis", dove il ritornello "I need you death", ci viene sparato in faccia con un sorriso intriso di cattiveria e stronzaggine, cosa che si ripete e che forse si accentua in "Kill for Beer", un inno al Rock'n Roll anni '70, uno schema classico che ci mostra come i nostri si nutrano di quegli anni e vivano in prima persona lo stile raccontato. Qui ci sono serate con gli amici, corse in moto con i capelli al vento, chiodo di pelle e guanti a mezze dita, ci sono sorrisi e capacità di trasmettere tutto ciò attraverso la musica che amiamo. La formula non cambia con "They Live" brano forse ispirato al grande film di Carpenter, anche qui, sono gli assoli immensi e perfettamente calibrati a farla da padrone, la voce si fa spazio tra i campionamenti metropolitani e tra la corsa delle sei corde, prima dell' ultimo brano, il ritmo indiavolato di "Tropical Bitch", dove ritroviamo i cori maschili a dare man forte alla frontgirl dai lunghi capelli, nei ritornelli alternati ad assoli freschi e divertenti ! Una band che ama ciò che fa e riesce a trasmetterlo benissimo, attraverso un rock che è grezzo e tagliente come deve essere, con una produzione buona, ma che non per questo va a snaturare quello che è il sentimento e la passione dimostrata, purtroppo, il basso imbracciato da Sirio "Red Baron", passa leggermente inosservato, sicuramente anche per colpa della produzione, che, come abbiamo detto, è buona si, ma non eccelsa, tuttavia, sono conscio del fatto che se mi ha entusiasmato e coinvolto questo piccolo disco di soli sei brani, è anche per un mirato lavoro sulle quattro corde (lo dice un bassista !). Detto ciò, è palese che abbiamo a che fare con una band da tenere d'occhio e che andrebbe ascoltata a prescindere, soprattutto se amate il genere, sono sicuro che troverete delle vere chicche soprattutto confidando nei lavori futuri, nell' attesa, godiamoci "...Beat to Death !" e mi raccomando, supportate questi ragazzi e sempre Horns up per il Rock ed il Metal Italiani !
Burn 'n Roll ! \m/
                                                                                                    Voto 8 -10
                                                      Anthony



Line up :                                                                                                            Contatti :
Flamey Trasherlady - Vocals                                                                          Facebook
Vinz "The Blade" - Guitar
Fabrizio "Mad Pig" - Guitar                                                                            You Tube
Sirio "Red Baron" - Bass
Morg "Necroripper" - Drums

Paese : Italia
Città : Palermo                                         Genere : Rock'n Roll


domenica 5 giugno 2016

Recensioni CD Metal !



Da oggi, La Stanza B - 151 inizierà a recensire ALBUM ed EP di Band METAL e ROCK/ HARD ROCK, le recensioni saranno fatte SOLO su richiesta dei diretti interessati, non recensiremo album senza aver ricevuto la richiesta della band o della label del suddetto.
La recensione sarà totalmente gratuita, ma per non sovraccaricarci di richieste che faremmo fatica a realizzare, accettiamo solo copie fisiche dell' album, garantiamo comunque, tempi brevissimi per la messa on-line della recensione.
Per gli interessati, inviate una mail con allegata l' immagine jpg. della copertina dell' album all' indirizzo e-mail : anthonyweird@gmail.com oppure alla nostra pagina di Facebook (non pubblicizzata) https://www.facebook.com/lastanzapiubuia/
Grazie per l' attenzione
                                       Anthony