mercoledì 20 maggio 2015

Rabid - Sete di Sangue RECENSIONE 12

E' difficile per me cominciare a scrivere questa recensione, sono già diversi minuti che fisso lo schermo, senza trovare le parole adatte, per spiegarvi questo film, quindi, vado un po' a getto. E' il 1977, quando David Cronenberg e la bellissima Marilyn Chambers, già nota agli affezionati del porno, hanno la geniale idea, per il secondo film del regista, di di girare una pellicola che mettesse in guardia, in modo artistico e metaforico, la popolazione, davanti alla sempre più veloce diffusione, delle malattie sessualmente trasmissibili, di fatto, anticipando di una ventina d' anni, quella che sarà poi (ahi noi!) la più terribile e terrificante delle malattie dell' amore (sapete benissimo di cosa sto parlando, non ho la minima intenzione di nominarla !). Nonostante una prima parte del film, non solo lenta, ma anche abbastanza trash, la pellicola mette addosso una inquietudine glaciale. Qui il tema del vampirismo, viene accostato, mescolato, al classico zombie-movie, per ottenere qualcosa che farà poi scuola, negli anni a venire. La trama è presto detta "Rosy (Marilyn Chambers) ed il suo ragazzo, stanno correndo in moto, ad un certo punto, la strada viene interrotta da un camper che, per una manovra sconsiderata), si mette al centro della carreggiata, bloccando il traffico. La moto sbanda, i due vengono spazzati via e Rosy resta intrappolata sotto la motocicletta in fiamme. Lì vicino, c'è una clinica che si occupa solo di chirurgia estetica, che però prenderà in cura Rosy, trapiantandole della pelle che avevano recuperato da donatori morti, per ricostruire la cute bruciata della ragazza. Dopo un mese di coma, Rosy riprende conoscenza e da qui, inizia il dramma. Sotto l' ascella della ragazza, è presente una ghiandola che ricorda vagamente una vagina, da cui pare uscire uno spuntone, o qualcosa di simile. Il bisogno di sangue della ragazza, è palesemente un richiamo all' appetito sessuale della stessa, che la porta a "violentare" chiunque le capiti a tiro. Da questo momento, chi viene morso da Rosy, diventerà una sorta di zombie succhia sangue, interessato soltanto a mordere gli altri, spargendo ancora la malattia. La paura qui, è qualcosa che ti entra sotto la pelle. L' ansia, l' inquietudine, sono elementi che si presentano col tempo, con lo scorrere della pellicola, una paura graduale, ma in un crescendo costante, che porta lo spettatore a guardarsi intorno e sentirsi a disagio, passarsi le mani sulla schiena, grattandosi le braccia. Non sono gli zombie-vampiri a far paura, ma ciò che non possiamo battere, il virus che trasmettono, l' ambiente a rischio contagio, viene marcato dai medici in tuta anti-contaminazione, che ricordano molto "La città verrà distrutta all'alba" del 1973 ed un' atmosfera, che richiama l' "Incubo sulla città contaminata" di "Lenziana" memoria, di qualche anno dopo. L' apertura della pellicola, dove possiamo capire in pieno, la metafora del film, è la scena nel cinema porno, dove Rosy, pungerà ad una mano, un corteggiatore che si avvicinerà, nel tentativo di un approccio. Ed è lì, che il sesso entra di soppiatto nel film, sussurrandoci che non stiamo guardando un normale horror, che non si tratta di un film sui vampiri, né di uno sugli zombie, ma di qualcosa di estremamente più reale, dove la morte cammina ed ha spesso un viso d' angelo. La locandina stessa del film, ci porta un messaggio tremendo e spaventoso "Prega che non accada a te !" perché è inevitabile che accada, devi solo sperare che tu non sia il prossimo. E la cosa è raccapricciante. Tra l' altro, il film che viene proiettato nel cinema a luci rosse, dove entra Rosy, è "Resurrection of Eve", un porno del 1973, della stessa Marilyn Chambers, che va a palesare tutto il discorso fatto fino ad ora. E' presente poi, un poster di "Carrie, lo sguardo di Satana" di Brian De Palma, del 1976, questo ve lo dico, per saziare un po', la nostra sete di aneddoti e storie, legate al mondo del cinema, visto che Cronenberg, voleva fortemente Sissy Spacek, nel ruolo di Rosy, ma poi, l' idea venne accantonata. Altra scena che merita attenzione, è l'aggressione di una donna infetta nella metropolitana, scena che vuole richiamare, insieme all' immagine della locandina, il connubio legato tra malattie sessuali e tossico dipendenza. Altra aggressione su cui soffermarci, è il morso di un contagiato ad un ragazzo, in un centro commerciale, con tanto di Santa Claus freddato a colpi di Tommy-gun, scena che ispirerà poi George Romero, per il suo Zombi (Dawn of the dead), l' anno seguente. Durante questa aggressione, Rosy si renderà conto di essere lei il paziente "0" (zero), e di essere quindi, l' unica portatrice sana del morbo. Da qui in poi, Rosy cadrà in un delirio fatto di terrore e senso di colpa, che la porterà, ad essere vittima della malattia, da essa stessa diffusa. Un film che vuole metterci in guardia e ci riesce, che ci opprime, dopo la prima mezz' ora, passata a raccontare le cause del dilagare dell' infezione, che ci apre la mente e indirizza lo sguardo, su un argomento che troppo spesso viene sottovalutato, in nome del "tanto figurati se capita proprio a me!" ma la locandina, che è poi la prima cosa che vediamo del film stesso, parla chiaro "Prega che non accada a te !". I bagliori di speranza, vengono lasciati a se stessi, nell' ultima scena del film, la radio, ci annuncia che la malattia, sta dilagando anche in altre nazioni, e ci esorta a pregare per il genere umano, proprio quando vediamo Rosy, nella posa di Gesù Cristo, crocifisso. Brividi ragazzi, brividi ! Assolutamente da vedere, da (ri)scoprire ed amare. Non guardatelo in una serata tra amici, sarebbe un' offesa ad un film del genere, guardatelo da soli, in una serata calma e tranquilla, la tensione, di lacererà la pelle ! Per concludere, fate attenzione, aprite gli occhi sul messaggio di David Cronenberg, gli zombie-vampiri, sono tra noi...
                                                                                               A cura di Anthony

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