sabato 5 agosto 2017

Francesca e Paolo - Racconto



Di Anthony

<<I tuoi capezzoli rossi, come ciliegie o fragole, monopolizzano lo sguardo, suscitano sensazioni dolci e potenti. L’ incavo delle tue clavicole, il lago secco, dove il mio bacio trova casa, sotto le linee del tuo collo, lunghe ed inevidenza, spettacoli divini, come fiumi in piena si riversano sull’ altopiano del tuo seno, il calore che emani, è la grazia che da la vita nata nella valle del tuo ventre, perché tu, donna mia e mia soltanto, sei il respiro che mi fa sognare, la luce che dona la vista agli occhi miei, tu, donna mia, sei ciò che permette al mio cuore di pompare il sangue bollente, che in piena, invade le mie vene cancellando ogni cosa e lasciando ovunque solo il tuo nome, ardente. >> Paolo, in piedi accanto alla porta socchiusa, ammirava la sua ragazza, come se fosse l’ opera maestra del più grande degli artisti. Nella penombra della stanza, un fascio di luce solare, sfacciato, entrava tra le tapparelle abbassate, accarezzando il mazzo di rose rosse portato in dono, come ogni fidanzato che si rispetti dovrebbe fare, perché non v’è passione più onesta, di quella di cui parlano i fiori.
Accarezzando il suo corpo, dalla pelle d’ oca per il contatto con la formìca fredda, Francesca era sdraiata sul tavolo, sapeva cosa stava per succedere e, quando Paolo si alzò, discostandosi dall’ infisso della porta, iniziò a tremare…
La lingua del ragazzo, seguiva il movimento che poco prima aveva fatto il suo dito lungo la gamba. Arrivato dietro al ginocchio destro, il viso di Paolo si fermò e numerosi baci vennero lasciati nella zona, proprio in mezzo ai tendini. Il suo movimento era lento e dolce, gustava il momento e tutto il profumo della sua amante. Francesca sentiva i brividi salire lungo la coscia, ma dopo un po’, pensò che quel movimento nascondesse qualcosa di vampiresco, stava per ritrarre la gamba, quando il dito indice di Paolo, scivolò con il dorso tra i leggins, velocemente, dall’ ano alle labbra del pube, che mano a mano andavano gonfiandosi. Tre dita, furono posizionate sopra l’ invitante rigonfiamento tra le cosce e premendo appena, Paolo le faceva muovere disegnando piccoli cerchi e, quando finalmente sentì la clitoride turgida sotto le dita, alzò lo sguardo e le disse :<< Chiudi gli occhi...prenditi qualche secondo... in silenzio... voglio che immagini il mio cazzo, con le palle gonfie... che poggia la punta calda sulle tue labbra... – il suo linguaggio maleducato, eccitava ancora di più la ragazza - si muove un po'... struscio sul clitoride per tutta la lunghezza... prima verso l' alto, piano... poi torna giù...ancora piano piano... alzi il bacino e a quel punto, te lo spingo dentro... tutto d' un fiato... aprendoti...senti il calore che t' invade...ti tengo stretta per i fianchi e te lo sbatto dentro con forza... gustati il momento...- la sua voce era ferma e profonda, comandava la sua compagna, senza lasciarle il fiato per provare a ribattere, poi continuò - prova a pensare al mio sesso, che prepotente ti percorre le viscere, mettiti le dita dentro e immagina la scena... vorrei che ti abbassassi gli slip per me... >>. La ragazza non assecondò il suo desiderio, ma prese a muovere il bacino, le sue mani trovarono quella di Paolo che continuava a muoversi lentamente sui suoi leggins, ormai fradici, tenendo strette le sue dita, le costrinse a muoversi più velocemente. Si leccava le labbra socchiudendo gli occhi, mentre il suo bacino, creava un eccitantissimo movimento, sensuale e porco allo stesso tempo. Le dita del ragazzo, l’ indice e il medio, tennero stretto la clitoride, e, mentre il palmo continuava a massaggiare le labbra, che sempre di più bagnavano la stoffa sintetica dei pantaloni, la punta delle dita stringevano l’ organo erettile, muovendone la pelle su e giù. Lo massaggiavano ai lati, prima a destra, poi a sinistra, passando da sotto… solo la punta non veniva sfiorata, anche perché era il tocco della stoffa a lambirne la punta. Il movimento durò ancora qualche minuto, fino a che, Francesca, ansimando, tra un gemito e l’ altro, riuscì appena a pronunciare le parole “Ti prego…leccamela…” ma Paolo non fece altro che sorridere, si sistemò in modo che la sua bocca, sfiorasse il sesso della sua ragazza, ma, proprio quando pareva che stava per esaudire la sua richiesta, Paolo pronunciò queste parole : <<I tuoi occhi cercano i miei, abbassi la fronte e ti appoggi alla sedia, aprendo le gambe... capisco che è il momento di darti piacere e, portando quanta più saliva possibile dietro di se, la mia mano scende... tu abbassi rapidamente i pantaloni rivelando il tuo tesoro, che mi fa impazzire e, senza perdere un secondo, ci metto sopra la mano piena di saliva... calda e densa... le labbra colano, gonfie di piacere... e ci passo le dita in mezzo... premo il palmo sopra... muovo la mano, creando dei piccoli cerchi... e poi, finalmente, tiro piano, senza farti male, le grandi labbra, facendo uscire il clitoride, turgido e bramante di sesso... è in quel momento, che slacciandomi i pantaloni, ti guardo negli occhi e maliziosamente, ci poggio la lingua... appena il tuo corpo si contorce, inarcando la schiena, prendo la tua mano... e me la porto sul mio cazzo...duro, gonfio... la giro e la stringo intorno... >>. Eppure, nessuna di queste cose fu realizzata. L’ eccitazione impediva a Paolo di ragionare pienamente, eppure, con la mano destra tra le gambe tremanti di Francesca, il suo monologo continuò :<< La guardo, la bacio, la respiro... passo la lingua sul monte di venere e continuo a darci piccoli e numerosi bacini... tutto intorno...vorrei dirle quanto la amo... ma mi limito a succhiare il clitoride, a strusciarci la lingua sotto... e il tuo sapore mi inebria...metto le dita in verticale... l' indice tocca la punta, mentre medio e anulare, scivolano intensamente tra le labbra... la muovo velocemente... premendo forte ora... ti sto masturbando seriamente e con l' altra mano, tengo stressa la tua intorno al mio sesso... a volte la succhio forte, prendendo in bocca tutte le labbra... infilandoci la lingua dentro... la premo intorno alle pareti, forte... non riesco a farne a meno... ti passo un dito sul secondo buchetto... lo bagno per bene.. – Poi continuò - scendo baciandoti tutto intorno... adoro quando mi stringi la testa tra le cosce...metto il naso tra le labbra e la lingua scende... sul tuo ano... lecco bene tutto intorno... quella pelle morbida e delicatissima... bacio a fondo l' incavo tra le tue chiappe e muoio vedendo che alzi il bacino spingendolo in fuori... la tua voglia mi accende dentro... leccando avidamente, con tanta saliva che mi cola anche sulla faccia, piano infilo un dito... sento i tuoi spasmi che me lo cingono e ne approfitto per farlo entrare di più... con l' altra mano ti struscio il clitoride...>>. Le mani di Francesca, a questo punto, lasciarono le dita di Paolo, velocemente si sfilò i leggins e l’ erezione del ragazzo, si strusciò sulle labbra bagnate e calde… fece per penetrarla ma si fermò, Paolo godeva nel vedere la sua compagna ridotta senza forze per via di tale eccitazione, il glande iniziò a masturbare la clitoride della giovane, che ansimando, pregò il ragazzo “No, non così…per favore…ora non più…”. Sorrise. Paolo pensò che era ora di scopare finalmente e, senza nessun preavviso, penetrò a fondo la ragazza, tenendola stretta per i fianchi. Francesca si sentì invasa dal calore crescente, si sentiva riempire e respirava ogni volta che il maschio si ritraeva, prima di tornare dentro di lei, ancora più prepotente ed esigente. Paolo tirava la ragazza dai fianchi verso di se, quando la penetrava, per poi rilasciarla un istante dopo, prima di ripetere la cosa, ancora e ancora, tirarlo fuori, quel tanto che basta per risbatterlo ancora dentro con forza. Estasiato, ammirava il seno rigoglioso della giovane, che si muoveva seguendo il movimento dei due corpi, così si chinò su di lei e la baciò con passione. Le loro lingue, ora erano insieme, unite in una danza armoniosa e senza sosta, tutto era bollente e, le mani scorrevano sulla schiena, premendo a fondo. La pelle umida e sudata, veniva tirata, lasciando solchi rossi che parlavano di passione. Quando le mani del ragazzo, affondarono nei meravigliosi capelli di lei, non gli fu più possibile trattenersi : Si alzò di colpo, dal suo pene carico, spruzzò una grande quantità di sperma denso e caldissimo, che colò all’ esterno del canale vaginale, macchiando il tavolo. Tenendolo con la mano destra, ogni volta che la pelle veniva tirata all’ indietro, un bianco flotto caldo si riversava sul ventre e sul seno della ragazza, per diverse volte. La giovane si contorceva, infuocata da tale azione. A quel punto, i ragazzi esausti, crollarono l’ uno sull’ altra, scoppiando a ridere, baciandosi teneramente, poi, Francesca, sorridendo gli disse :<< Sei un bastardo, uno stronzo immenso, lo sai ?!>> e lui rispose : << Si, lo so, e so anche che ti piace da morire !>>. Risero e continuarono a baciarsi, erano complici… come un solo essere.
FINE

Anthony 

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