mercoledì 25 luglio 2018

Veratrum "Visioni" - Recensione Album #22


A cura di Anthony 

A tre anni dal Full-Lenght “Mondi Sospesi” (Fan dei Litfiba state bboni !), tornano con un secondo Ep i bergamaschi “Veratrum”, intitolato “Visioni”, un piacevole rinfresco estivo di una ventina di minuti d’ascolto, in attesa del prossimo album.
Ho tra le mani il bellissimo cofanetto digipack che però, non contiene nessun booklet… e questo un po’ dispiace… comunque poco male, i testi (non tutti a dire la verità) ed i credits, sono riportate sulle pagine stesse del cofanetto. Bella ed accattivante la copertina, che già dalla presentazione della stessa, lascia intuire il lato mistico, etereo e spirituale che vogliono trasmettere questi brani.
Il primo pezzo è “Oltre il Vero”, intro macabra e spirituale, cori sinistri fanno la loro comparsa e non promettono nulla di buono… una rullata poi e si scatena una infernale rabbia. Black e Death metal si fondono tra sinfonie maestose ed il cantato in italiano, non può che aumentare il livello di misticismo portato in musica da questa band. Buone le vocals, screams acidi e grunt rabbiosi si alternano ed il tutto è assolutamente sotto controllo. La batteria scandisce tempi che cambiano e si alternano con riffing che derivano dal death-thrash più tecnico, fino al classico vortice di stampo black. La composizione dei Veratrum, che danno il giusto spazio a tutti gli strumenti. Le tastiere mai opprimenti, sono il giusto accompagnamento dei cori finali, che ben si collegano all’orgia sonora infernale di “Per Antares”. Un vero e proprio sabba dove le note stesse danzano come le streghe che evocano e materializzano davanti agli occhi di un ascoltatore sognante e terrorizzato da cotanta solennità sinistra. Con “L'Alchimista”, tornano gli scream acidi e maligni corrono su una tappeto di doppia cassa e il tutto viene innalzato verso il cielo notturno, come il fumo nero di un falò, dagli accordi dinamici di tastiere che quasi scompaiono, ma allo stesso tempo, mettono un velo nero su tutta la composizione. Veramente un brano magnifico, pieno di potere ed accattivante, mi tornano in mente gli Aborym di “Roma Divina Urbs”, quando la voce diventa pulita per qualche battuta. Poi, il tutto si ferma di colpo ed è favoloso. Ma il vero punto di forza di questo Ep, è a mio avviso lo splendido singolo “La Stella Imperitura”, un brano da brividi, dove gli intrecci di voce sono un ricamo raffinatissimo, sopra la potenza e prepotenza di un metal estremo marcio eppur signore allo stesso tempo, un pezzo che da solo rende “Visioni”, meritevole d’ascolto. Immagini di divinità Lovercraftiane, seguaci intenti in evocazioni oscure, terrore cosmico da altri universi, ecco cosa si racchiude tra le note di “La Stella Imperitura”, un mix di allucinazioni celestiali ed infernali si mescolano e questa musica così evocativa, è il prodotto di questi artisti magnifici che conoscono il modo di terrorizzarci e farci godere, con il solo uso dei propri strumenti.
Giungo quindi alla fine con “Limen Operis” la degna outro evocativa persino più dei pezzi precedenti. Un grande lavoro che trasuda dell’attenzioni che ha ricevuto e mi perdo tra le splendide note leggiadre sul finale, pensando che davvero, il metal italiano non è né morto, né inesistente, ma è florido, rigoglioso e magnifico, grazie a band come questa, che portano avanti la musica che amiamo con una grande maestria, aspettando dunque con reale hype il prossimo album completo, “Visioni”, è assolutamente consigliato.
Anthony

1. Oltre il Vero
2. Per Antares
3. L'Alchimista
4. La Stella Imperitura
5. Limen Operis

Genere:
Prophetic Metal
(Symphonic Death-Black)

Paese:
Italia

Città :
Bergamo

Line Up :

Haiwas -Voice / Guitar,
Rimmon - Guitar / Vocals,
Marchosias - Bass,
Sabnok - Drums

Contatti:
Facebook
veratrumdeath@gmail.com





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