lunedì 10 ottobre 2016

Real Chaos "Consumo Interiore" - Recensione Album #11


A cura di Anthony

Ho avuto modo di vedere live questa band allo scorso Agglutination Metal Fest, in provincia di Potenza e devo dire che mi colpirono positivamente. Purtroppo, un po' per l' orario (suonarono infatti verso le sedici), un po' perché erano la band d' apertura, un po' perché il tempo loro concesso sul palco fu veramente poco, ma il caso volle che la loro performance passasse quasi ignorata dal pubblico e questo mi dispiacque. Così oggi mi trovo con grande piacere a recensire questo “Consumo Interiore” dei “Real Chaos”. Uomo vitruviano in decomposizione in copertina e si parte. Ben sedici pezzi che però riescono appena a sfiorare i tre minuti di durata, e parto quindi con l'iniziale “Mondo”, riffing pungenti e potenza brutal-death metal mi accolgono su un cantato in italiano. Un simil-growl soffocato, che si adatta perfettamente al testo di denuncia che la band vuole proporre. L' urlo disperato di chi non trova altro sfogo se non nella musica; e devo dire che si parte bene soprattutto per la tecnica e la potenza dimostrata. “Senza Limiti” è il secondo brano e anche se, nonostante la produzione non sia limpida (e per me è sempre un punto a favore), due minuti di potenza controllata che richiama la cadenza ritmica di un esercito di elefanti che si sposta rapidamente per la pianura, così come “Grido di Dolore”, dove si inizia a sentire lo zampino di band come Suffocation, Cannibal Corpse e in genere di un suono che bada molto più alla sostanza che ai virtuosismi tecnici, anche se le capacità dei pugliesi sono ben chiare, ed arrivo così al primo pezzo non in italiano “Life of Devastation” ed il suo riffing accattivante, anche qui si superano a stento i due minuti totali, eppure siamo lontani dai territori caotici e non-sense di certo Grindcore, qui i momenti più legati all' underground Grind, sono tutti ben dosati, usati per aumentare la potenza e la carica distruttrice di brani come la title-track “Consumo Interiore”, dove il growl migliora notevolmente e la voglia di sbattere la testa è presente ed aumenta nota dopo nota. Mi stupisco di uno splendido assolo a metà tra Cannibal Corpse e Necrophagist, mentre i “Real Chaos” continuano a macinare riff trita cadaveri con una vena “elettronica” sul finale. “Bugie” è poco più di un intermezzo di appena trentaquattro secondi che lascia subito spazio a “Debitore di Te Stesso”, un brano molto vario, che spazia tra la furia cieca di punk-hardcore, Grindcore e Death Metal e non faccio in tempo a concentrarmi per analizzarlo bene, che “Libero di Scegliere” irrompe nelle mie casse. I Cripple Bastard mi saltano in mente punzecchiandomi, facendomi notare il loro contributo a brani del genere che si susseguono senza sosta. Devo dire che non è un genere che io ascolto frequentemente e neanche mi trovo ad apprezzarlo particolarmente, però quando il tutto, come in questo caso, viene mescolato ad un Death Metal veramente ferale, fiero, potente tanto che pare di sentire dei leoni ruggire quando il basso alza la voce, bhè allora me lo godo tutto per bene. “Conclusione” è il brano numero nove e anche qui mi stupisce e delizia un assolo anche “sentimentale” su una base puramente da tritacarne. Il “Viaggio” sta per iniziare, recita la decima traccia, ed infatti il senso di un viaggio che è più una fuga, il brano lo da, complice anche il testo che mi suggerisce le immagini da visionare nella mente, cosa che invece non fa il brano seguente “Fuck” dal testo discutibile, ma con un comparto strumentale splendido, forse uno dei migliori di tutto l' album, in appena cinquantotto secondi, “Fuck” è un brano ricco di tecnica, di inventiva, un brano che riesce a catturare e ad essere goduto. Drumming da martello pneumatico e growl soffocato, prendono vita nel videoclip ufficiale. “Tecnologia VS Dio” e torna la buona tecnica dei “Real Chaos”, questa volta più ragionata, più “pacata”, una potenza che diventa quasi malvagità chirurgica, nell' affermare che “siamo diventati una macchina” ed hanno ragione... “Giorno Bastardo” e tornano a darmi il gomito nei fianchi i Clipple Bastard, sicuramente per il titolo del brano, anche qui, trovo una band più consapevole e che ragiona sicuramente di più, invece di lanciarsi a capofitto in potenza senza controllo. L' assolo sul finale poi, è veramente fantastico, vale la pena ascoltare tutto anche solo per quello. Appena quattro secondi per un brano (?) come “CLTV”, e qui band allucinate come Anal Cunt e Agoraphobic Nosebleed mi fanno da lontano “ciao ciao” con la manina, ma non ho neanche il tempo di rispondere al saluto che mi trovo catapultato nella violenza di “Ipocrisia di Pace”, già un titolo violento di per se. Ritmo incalzante, accattivante, che prende e rapisce, chi ama il Death Metal più legato al Grind senza troppi ragionamenti e seghe mentali, troverà pane per i suoi denti. Siamo di fronte a brani ben strutturati, per niente caotici nonostante la grande furia, rabbia pazzesca ed estremizzazioni, tipiche dei generi proposti, che i “Real Chaos”, sono riusciti ad amalgamare alla perfezione, sapendo essere anche più “accessibile”, qualora lo vogliono, come dimostrano in “Autocontrollo”, sedicesimo ed ultimo pezzo di questo “Consumo Interiore”, e devo dire che non potevano trovare un titolo più azzeccato di questo, un brano totalmente Death Metal pacato e controllato, totalmente strumentale e che dimostra che chi ama la musica estrema, riesce anche a renderla più accessibile, senza snaturarla, né scendere a compromessi, ed è proprio così che voglio chiudere questa recensione, essendo più diretto possibile, se non amate il genere, ok, passate oltre, ma se amate il Death Metal ed il Grindcore, con tutti i sotto-generi a loro collegati, bhè, allora alzate il culo e filate a comprare “Consumo Interiore” e supportiamo questa band, come tutto il metal italiano, che non ha niente da invidiare a nessuno !

7,5 - 10


Anthony

Line Up :
Luca Pennetta - Drums
Giuseppe Fiscarelli - Guitars
Enzo Tancredi - Vocals / Bass

Genere :
Brutal Death Metal - Grindcore

Paese :
Italia

Città:
Foggia

Discografia:
Effetto Farfalla -  Full-length (2010)
Incredulo Mi Guardo Intorno - Full-length (2013)
Consumo Interiore - Full-length (2015)

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