mercoledì 27 luglio 2016

Energy of the Elements - "03:34 Dehuman Rise" - Recensione Metal #4



A cura di Anthony

E' complicato per me scrivere questa recensione, è la terza volta che provo e spero sia la volta buona, si, perché la band torinese “Energy of the Elements”, capitanata dai fratelli “Balliano” (Fabrizio e Riccardo), ci sa fare eccome ! Tutto il combo dimostra una grande inventiva ed un bagaglio tecnico mica da ridere ! Forti di una ottima produzione e vantandosi pure della collaborazione con personaggi più o meno noti del metal anche internazionale, gli Energy of the Elements, ci danno dentro a più non posso, sfoggiando feat. con Flegias (Necrodeath), Andy Midgley (Neon Fly, PowerQuest), Benny Bianco Chinto (Six Point Lead, Disarmonia Mundi), Denise Manzi (Misteyes) e Mattia Casabona (Aspasia). Eppure questo album, ha delle lacune che si fanno sentire, ma andiamo per ordine !
“Episode è il primo impatto che ho con la musica di questa band e dopo una piccola intro, veniamo catapultati in un vortice di riff groove dove quello che colpisce è il grande reparto ritmico, mentre, tutto ciò che riguarda il lead del brano, pare essere stato lasciato in secondo piano, accompagnato da una voce che fa sicuramente da protagonista, ma senza riuscire a colpire, anche perché (complice anche la scelta stilistica), non brilla per freschezza e piacevolezza d' ascolto.
Gli assoli pur se ben strutturati e sicuramente coinvolgenti, risultano piatti per la scelta di rendere la ritmica più importante e presente del resto. La voce continua ad arrancare anche in “Facing the Oracle” dove trovo la voce di una vecchia conoscenza, cioè la bellissima Denise Manzi, meglio nota come “Ainwen” dei conterranei “Misteyes” già recensiti nella stanza più buia e devo dire che mi godo le sue note vocali fino a “The Message”, dove trovo un brano più power metal in senso stretto, impreziosito da testiere che però non trovano la giusta importanza che meritano, se non nel breve assolo che precede il ritornello pieno di cori e mi trovo così all' intro cupa di “Abyss Within” dove è “Mattia Casabona” a donare i suoi scream per un brano che è molto migliore di quanto ascoltato fino ad ora e addirittura un ospite di tutto rispetto si unisce alla causa dei nostri, ovvero “Flegias” che non ha certo bisogno di presentazioni. Un pezzo dinamico, studiato, con assoli che finalmente colpiscono nel segno ed uno scambio di voci (clean-scream) che è interessante e coinvolgente, in questa fase mi lascio andare ad un accenno di headbanging e mi godo le chitarre che continuano a fare fraseggi ed obbligati fino a “Never Fall Down” con la sua bella intro strumentale. Purtroppo il tempo è sempre lo stesso, un battere martellante su una andatura veloce quanto basta per un album Power metal canonico, ora rafforzato da una doppia cassa, ora con un cambio di groove, ma in genere si resta su terreni pre-impostati tanto che si sente fortemente lo zampino di Manowar, ma a parte questo, qui torna il grande bagaglio tecnico dei torinesi. La parte strumentale è grandiosa, gli assoli di Synth e Chitarre si intrecciano creando mondi fantastici dove astronavi combattono nei cieli colorati, pare si guardare un vecchio videogame con i suoi flash. “2012” è il brano che ti fa pensare “WTF ?!!” Ma sul serio hanno fatto un pezzo sulla vecchia storia del calendario Maya del 2012 ?! Ebbene si, dopo una lunga intro da simil-ballad, torna il solito ritmo veloce ma non troppo, su un tappeto di Synth da dove si sprigiona un ritornello che non fatica a farsi vivo, e che sinceramente, non so a chi possa piacere. Un brano piatto, che trova un minimo di respiro solo negli stacchi che alternano riffing e guizzi di tastiere, con una voce che palesemente non è all' altezza (almeno in questa fase) e l' unico accenno di creatività è la voce digitalizzata in apertura e chiusura del brano. “Follow me” apre con un riffing molto accattivante ed è sicuramente una ventata d' aria fresca, “ Benny Bianco Chinto” è l' ospite in questo pezzo con scream profondi che vanno ad alternarsi con le splendide note liriche della già citata Ainwen che ha già dimostrato ampiamente di essere una maestra in questo e devo dire che qui il livello di tutta la composizione torna a salire, accentuando l' idea di “alti e bassi” che questo “03:30 DeHuman Rise” si porta dietro. “Gloria Anima Mundi” trova i tenori “Mauro e Tiziana Gilodi” a mescolare la loro voce lirica con il power metal degli “Energy of the Elements”, ma anche qui, l' unico accenno degno di nota, è l'assolo di chitarra che riesce a donare un minimo di emozione, perché per il resto restiamo nei territori ascoltati fino ad ora. Si tratta di una band che nonostante il grandissimo potenziale, non osa e non prova a varcare le soglie di un power metal confinato nei suoi stessi limiti auto-imposti. Pare di ascoltare una collaborazione tra Manowar e Hammerfall, con i Kamelot, cosa che traspare anche da “Hiding Behind Shadows”, nonostante la natura più cupa del brano stesso. “Say Goodbye” torna a dare una spruzzata di freschezza a questo “03:30 DeHuman Rise”, soprattutto per il reparto strumentale e devo dire che mi stupisco di trovare un brano veramente valido, dove gli scream di “Benny Bianco Chinto”, diventano cupe e un minimo di oscurità entra nel vivo dell' album, forse però, troppo tardi a questo punto, visto che siamo al penultimo pezzo, che comunque, continua a stupirmi ed a coinvolgermi anche nella parte finale che è veramente azzeccata, tra cori e groove magnetici. Arrivo così all' ultimo atto “Rise of the Sun” e sembra di ascoltare lo stesso brano di prima con fraseggi di Synth, prima di sfociare in un riffing completo e dinamico, potente e veramente bello, un brano che sarebbe stata un' ottima opening e non comprendo la decisione di lasciarlo per ultimo in scaletta. Un blast beat preciso e meccanico, si alterna ad una sezione ritmica potente e varia, per niente banale, ma che anzi, risulta veramente piacevole, anche quando le tastiere iniziano a richiedere il loro spazio prima che la chitarra sfoci in un assolo aggressivo ed evocativo. Veramente bello !
Che dire, in ultima analisi, è un album particolare che non a tutti può piacere, me ne rendo conto, soprattutto per la poca creatività dei torinesi, che nonostante le loro grandi capacità dimostrate, perché è inutile negare che qui di tecnica ce né a secchiate, non osano e non si concedono di poter creare qualcosa di diverso dai canoni pre-impostati. E' un disco di power metal da manuale, canonico e che brilla per veramente pochi momenti più coinvolgenti ed interessanti dal punto di vista dell' originalità creativa. Tuttavia, io un ascolto glielo darei anche se non amate il genere, perché sarebbe un bell' incoraggiamento per una band che può tanto e che magari, con i lavori futuri, userà in modo migliore il proprio potenziale e poi, bisogna sempre supportare il metal italiano, senza se e senza ma. Di seguito, i video di "Abyss Within" e “Gloria Anima Mundi”, che mi hanno espressamente chiesto di pubblicare e che faccio, con molto piacere !

Voto
7,5/10

Anthony



Line up:
Fabrizio Balliano: vocals
Riccardo Balliano: lead guitars
Roberto DeBlasio: rhythm. guitar
Gabriele Gilodi: keyboards
Lorenzo Stelitano: bass
Marco Turco: drums

Genere : Genre: Dark-Symphonic Power Metal

Paese : Italia

Città : Torino

Discografia :
"Heavenly Force": promo, 2010
"03:30 - DeHuman Rise": full legth, 2015

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