venerdì 8 gennaio 2016

Black Mass of the Nazi Sex Wizard - Recensione 19



C' aveva provato. C'aveva provato ed in un certo senso, c' era anche quasi riuscito Lucifer Valentine, a creare una serie di film eccessivi, scioccanti, magari anche di cattivo gusto, ma di sicuro
originali e che lasciassero anche qualcosa su cui riflettere, con la sua "Vomit Gore Trilogy". Certo il primo episodio non brillava, ma con la seconda pellicola, la cosa iniziava a farsi interessante,
Stessa cosa vale per il terzo film, ma poi, ecco che arriva lui : Il prequel ! Croce e delizia di qualsiasi saga cinematografica, e gli Shock Movies, non fanno certo eccezione.
"Black Mass of the Nazi Sex Wizard", è il quarto capitolo della serie, che ormai, non si può più definire "Trilogy", racconta il rituale che ha condannato la protagonista che già conoscevamo, ad
essere preda dei suoi tormenti, legati in qualche modo al satanismo. Ma qui cala tutto... tra immagini animate di spezzoni dal sapore disneyano, due ragazze sono in atteggiamenti sessuali sotto ad
una bandiera nazista. Da qui il delirio, tra seni squartati e "svuotati" ed occhi cavati, il gore non fatica ad arrivare, ma lo si percepisce più timido e meno potente, se paragonato agli altri film
della serie. Ma non si tratta solo delle scene gore, ogni cosa pare alleggerita, è (quasi !) scomparsa l' aria marcia e malata che la saga si portava dietro e anche gli effetti speciali, sempre stati
al top, qui accancano in un paio di punti e la cosa dispiace. Non mancano le scene puramente pornografiche, ma si riducono di molto, tra fellatio a falli di lattice e qualche dettaglio sui genitali
delle donzelle. Devo dire però, che comunque, nonostante tutto, è molto più predominante la volontà di aggiungere scene psicologiche, cariche di un Weird legato di infanzia malsana, l' annullamento,
la depersonificazione della protagonista, attraverso l' umiliazione, la voglia di essere dominata e annientata, raggiungere il massimo del proprio personale sacrificio, donandosi totalmente persino
a Satana, attraverso il sesso, praticare il male assoluto, attraverso il nazismo e chissà, forse anche le pratiche sessuali estreme, vengono viste dal regista, come un modo per annientarsi,
soffrire per arrivare a trarne godimento e quindi amplificare il concetto di "peccato", tanto caro alla Chiesa cattolica. Tecnicamente, il film resta molto particolare, come tutta la Vomit Gore saga,
ha immagini confuse, con effetti di luce molto incisivi, il tutto condito dai soliti effetti intermittenti da crisi epilettica. In ultima analisi, che dire, il sangue e l' enorme show dell' ultragore, dei film precedenti, qui non trovano spazio. C'è poco sangue, poche budella e... strano a dirsi ma vero, addirittura poco vomito ! Ora, non immaginatevi "Black Mass of the Nazi Sex Wizard"
come il film di Natale, quì, ovviamente, la violenza è enorme, il sangue è ovunque e anche lo spettatore abituato agli horror, avrà pane per i suoi denti, quando dico che qui c'è "poco" Gore, intendo dire che è relativamente poco, rispetto agli altri tre Vomit Gore, ma se guardare un tizio barbuto con una ragazza nuda, che usano come sacchetto per il vomito, la voragine che si è aperta,
dove una volta c' era la faccia dell' altra ragazza, vi sembra "poco", ditemi voi...
Per concludere, guardatelo se avete già visto i film precedenti, tenendo presente che questo, cronologicamente, viene prima di "Slaughetered Vomit Dolls", se non vi siete mai avvicinati a tutto ciò,
e non siete avezzi a film estremi, girate al largo.

                                                                                                       Anthony

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