sabato 6 agosto 2016

Banned in America 2 - Recensione 24



A cura di Anthony


Io in genere non guardo gli Schockcumentary, per vari motivi... preferisco i film perché bene o male sono prodotti artistici, o almeno ci provano ad esserlo e a me piace l' arte, anche “estrema”, anche “malsana”, in tutte le sue forme. Gli Schockcumentary non rientrano in questa categoria di prodotti artistici (o pseudo tali) perché come dice la parola stessa, sono documentari e quindi non fanno altro che riportare la realtà così com' è, nuda e cruda e devo dire, che è vero il luogo comune, che vuole che “la realtà, superi la fantasia”, almeno in questo campo. Comunque, anche se non li amo normalmente, capita che ne guardi qualcuno, e così mi è passato tra le mani questo “Banned in America 2”, seguito ben più sanguinolento del primo “Banned in America”, in poco più di quarantacinque minuti di playlist, assistiamo a molti video presi direttamente dalla strada e montati l' uno dietro l' altro, un po' come accadeva in “Faces of Death”, ma senza le finte ricostruzioni girate appositamente per allungare il brodo.
La prima scena è sinceramente quella che apre col botto, dopo un piccolo avviso che ci informa che quello che stiamo per vedere è del tutto reale, che si tratta del lato oscuro dell' umanità e di proseguire la visione “a nostro rischio e pericolo”, troviamo un ragazzo che è finito sotto un ascensore ed il filmato dei soccorritori è così cinico da essere disarmante. Con estrema tranquillità recuperano le braccia del povero ragazzo e le mostrano alla camera come se fossero pezzi di legno e devo dire che è veramente avvilente. Non sono le immagini in se a lasciare turbati, quanto la reazione totalmente “normale” degli addetti al recupero del povero corpo straziato, come se per loro fosse soltanto routine, come se sia solo uno dei tanti, solo che questa volta, c' era una telecamera... da brividi sul serio !
Dopo di ciò avremo decine di incidenti stradali, disastri aerei, corpi bruciati, vittime di sparatorie, filmati della polizia di scene del crimine, un uomo che mangia degli scorpioni e dei piercing ai genitali; ma anche un idiota che si colpisce in testa con una bottiglia da solo, fino a quando non la rompe... poi vedremo dei ragazzi che cercano di dare fuoco ad un tizio strafatto, che a stento se ne rende conto ed un pestaggio della polizia ai danni di un motociclista e anche immagini di combattimenti tra pitbull e scene della corrida. Devo dire che queste sono le scene che maggiormente sono state ostiche da digerire per me, perché se è vero che alla violenza ed al sangue ci si abitua e ci si desensibilizza, è anche vero che tutti abbiamo un punto debole, che proprio non riusciamo a sopportare, per me sono le violenze sugli animali, non riesco assolutamente a guardarle neanche in un film vero, figuriamoci qui che sono assolutamente reali... è più forte di me !

Che dire infine... è un prodotto sicuramente non adatto a tutti, anche chi ha un buon rodaggio in fatto di horror, non lo considererà una passeggiata, come tutti gli Schockcumentary. Non c'è molto da dire, non c'è una regia da analizzare, né una fotografia da goderci e l' aria marcia che emana, è quella di ogni prodotto underground che puzza di “proibito”, ma lo schock maggiore, è dato dal fatto che non si tratta di finzione, niente effetti speciali, niente trama, qui è tutto vero, anche se, ci sono documentari estremi, ben peggiori (o migliori !) “Orozco the embalmer” e “The most disgusting people on planet Earth”, tanto per citarne due dei più “meritevoli” (in realtà meriterebbero solo di scomparire dalla faccia della Terra). Tornando a “Banned in America 2”, tenete sempre presente che è veramente tosto e veramente estremo, però magari guardatelo visto che dura meno di un ora, ma come dice la dicitura iniziale “a vostro rischio e pericolo...”

Anthony

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