A cura di Anthony
Io in genere non guardo gli
Schockcumentary, per vari motivi... preferisco i film perché bene o
male sono prodotti artistici, o almeno ci provano ad esserlo e a me
piace l' arte, anche “estrema”, anche “malsana”, in tutte le
sue forme. Gli Schockcumentary non rientrano in questa categoria di
prodotti artistici (o pseudo tali) perché come dice la parola
stessa, sono documentari e quindi non fanno altro che riportare la
realtà così com' è, nuda e cruda e devo dire, che è vero il luogo
comune, che vuole che “la realtà, superi la fantasia”, almeno in
questo campo. Comunque, anche se non li amo normalmente, capita che
ne guardi qualcuno, e così mi è passato tra le mani questo “Banned
in America 2”, seguito ben più sanguinolento del primo “Banned
in America”, in poco più di quarantacinque minuti di playlist,
assistiamo a molti video presi direttamente dalla strada e montati l'
uno dietro l' altro, un po' come accadeva in “Faces of Death”, ma
senza le finte ricostruzioni girate appositamente per allungare il
brodo.
La prima scena è sinceramente quella
che apre col botto, dopo un piccolo avviso che ci informa che quello
che stiamo per vedere è del tutto reale, che si tratta del lato
oscuro dell' umanità e di proseguire la visione “a nostro rischio
e pericolo”, troviamo un ragazzo che è finito sotto un ascensore
ed il filmato dei soccorritori è così cinico da essere disarmante.
Con estrema tranquillità recuperano le braccia del povero ragazzo e
le mostrano alla camera come se fossero pezzi di legno e devo dire
che è veramente avvilente. Non sono le immagini in se a lasciare
turbati, quanto la reazione totalmente “normale” degli addetti al
recupero del povero corpo straziato, come se per loro fosse soltanto
routine, come se sia solo uno dei tanti, solo che questa volta, c'
era una telecamera... da brividi sul serio !
Dopo di ciò avremo decine di
incidenti stradali, disastri aerei, corpi bruciati, vittime di
sparatorie, filmati della polizia di scene del crimine, un uomo che
mangia degli scorpioni e dei piercing ai genitali; ma anche un idiota
che si colpisce in testa con una bottiglia da solo, fino a quando non
la rompe... poi vedremo dei ragazzi che cercano di dare fuoco ad un
tizio strafatto, che a stento se ne rende conto ed un pestaggio della
polizia ai danni di un motociclista e anche immagini di combattimenti
tra pitbull e scene della corrida. Devo dire che queste sono le scene
che maggiormente sono state ostiche da digerire per me, perché se è
vero che alla violenza ed al sangue ci si abitua e ci si
desensibilizza, è anche vero che tutti abbiamo un punto debole, che
proprio non riusciamo a sopportare, per me sono le violenze sugli
animali, non riesco assolutamente a guardarle neanche in un film
vero, figuriamoci qui che sono assolutamente reali... è più forte
di me !
Che dire infine... è un prodotto
sicuramente non adatto a tutti, anche chi ha un buon rodaggio in
fatto di horror, non lo considererà una passeggiata, come tutti gli
Schockcumentary. Non c'è molto da dire, non c'è una regia da
analizzare, né una fotografia da goderci e l' aria marcia che emana,
è quella di ogni prodotto underground che puzza di “proibito”,
ma lo schock maggiore, è dato dal fatto che non si tratta di
finzione, niente effetti speciali, niente trama, qui è tutto vero,
anche se, ci sono documentari estremi, ben peggiori (o migliori !)
“Orozco the embalmer” e “The most disgusting people on planet
Earth”, tanto per citarne due dei più “meritevoli” (in realtà
meriterebbero solo di scomparire dalla faccia della Terra). Tornando
a “Banned in America 2”, tenete sempre presente che è veramente
tosto e veramente estremo, però magari guardatelo visto che dura
meno di un ora, ma come dice la dicitura iniziale “a vostro rischio
e pericolo...”
Anthony
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