A cura di Anthony
Ho avuto modo di vedere live questa
band allo scorso Agglutination Metal Fest, in provincia di Potenza e
devo dire che mi colpirono positivamente. Purtroppo, un po' per l'
orario (suonarono infatti verso le sedici), un po' perché erano la
band d' apertura, un po' perché il tempo loro concesso sul palco fu
veramente poco, ma il caso volle che la loro performance passasse
quasi ignorata dal pubblico e questo mi dispiacque. Così oggi mi
trovo con grande piacere a recensire questo “Consumo Interiore”
dei “Real Chaos”. Uomo vitruviano in decomposizione in copertina
e si parte. Ben sedici pezzi che però riescono appena a sfiorare i
tre minuti di durata, e parto quindi con l'iniziale “Mondo”,
riffing pungenti e potenza brutal-death metal mi accolgono su un
cantato in italiano. Un simil-growl soffocato, che si adatta
perfettamente al testo di denuncia che la band vuole proporre. L'
urlo disperato di chi non trova altro sfogo se non nella musica; e
devo dire che si parte bene soprattutto per la tecnica e la potenza
dimostrata. “Senza Limiti” è il secondo brano e anche se,
nonostante la produzione non sia limpida (e per me è sempre un punto
a favore), due minuti di potenza controllata che richiama la cadenza
ritmica di un esercito di elefanti che si sposta rapidamente per la
pianura, così come “Grido di Dolore”, dove si inizia a sentire
lo zampino di band come Suffocation, Cannibal Corpse e in genere di
un suono che bada molto più alla sostanza che ai virtuosismi
tecnici, anche se le capacità dei pugliesi sono ben chiare, ed
arrivo così al primo pezzo non in italiano “Life of Devastation”
ed il suo riffing accattivante, anche qui si superano a stento i due
minuti totali, eppure siamo lontani dai territori caotici e non-sense
di certo Grindcore, qui i momenti più legati all' underground Grind,
sono tutti ben dosati, usati per aumentare la potenza e la carica
distruttrice di brani come la title-track “Consumo Interiore”,
dove il growl migliora notevolmente e la voglia di sbattere la testa
è presente ed aumenta nota dopo nota. Mi stupisco di uno splendido
assolo a metà tra Cannibal Corpse e Necrophagist, mentre i “Real
Chaos” continuano a macinare riff trita cadaveri con una vena
“elettronica” sul finale. “Bugie” è poco più di un
intermezzo di appena trentaquattro secondi che lascia subito spazio a
“Debitore di Te Stesso”, un brano molto vario, che spazia tra la
furia cieca di punk-hardcore, Grindcore e Death Metal e non faccio in
tempo a concentrarmi per analizzarlo bene, che “Libero di
Scegliere” irrompe nelle mie casse. I Cripple Bastard mi saltano in
mente punzecchiandomi, facendomi notare il loro contributo a brani
del genere che si susseguono senza sosta. Devo dire che non è un
genere che io ascolto frequentemente e neanche mi trovo ad
apprezzarlo particolarmente, però quando il tutto, come in questo
caso, viene mescolato ad un Death Metal veramente ferale, fiero,
potente tanto che pare di sentire dei leoni ruggire quando il basso
alza la voce, bhè allora me lo godo tutto per bene. “Conclusione”
è il brano numero nove e anche qui mi stupisce e delizia un assolo
anche “sentimentale” su una base puramente da tritacarne. Il
“Viaggio” sta per iniziare, recita la decima traccia, ed infatti
il senso di un viaggio che è più una fuga, il brano lo da, complice
anche il testo che mi suggerisce le immagini da visionare nella
mente, cosa che invece non fa il brano seguente “Fuck” dal testo
discutibile, ma con un comparto strumentale splendido, forse uno dei
migliori di tutto l' album, in appena cinquantotto secondi, “Fuck”
è un brano ricco di tecnica, di inventiva, un brano che riesce a
catturare e ad essere goduto. Drumming da martello pneumatico e growl
soffocato, prendono vita nel videoclip ufficiale. “Tecnologia VS
Dio” e torna la buona tecnica dei “Real Chaos”, questa volta
più ragionata, più “pacata”, una potenza che diventa quasi
malvagità chirurgica, nell' affermare che “siamo diventati una
macchina” ed hanno ragione... “Giorno Bastardo” e tornano a
darmi il gomito nei fianchi i Clipple Bastard, sicuramente per il
titolo del brano, anche qui, trovo una band più consapevole e che
ragiona sicuramente di più, invece di lanciarsi a capofitto in
potenza senza controllo. L' assolo sul finale poi, è veramente
fantastico, vale la pena ascoltare tutto anche solo per quello.
Appena quattro secondi per un brano (?) come “CLTV”, e qui band
allucinate come Anal Cunt e Agoraphobic Nosebleed mi fanno da lontano
“ciao ciao” con la manina, ma non ho neanche il tempo di
rispondere al saluto che mi trovo catapultato nella violenza di
“Ipocrisia di Pace”, già un titolo violento di per se. Ritmo
incalzante, accattivante, che prende e rapisce, chi ama il Death
Metal più legato al Grind senza troppi ragionamenti e seghe mentali,
troverà pane per i suoi denti. Siamo di fronte a brani ben
strutturati, per niente caotici nonostante la grande furia, rabbia
pazzesca ed estremizzazioni, tipiche dei generi proposti, che i “Real
Chaos”, sono riusciti ad amalgamare alla perfezione, sapendo essere
anche più “accessibile”, qualora lo vogliono, come dimostrano in
“Autocontrollo”, sedicesimo ed ultimo pezzo di questo “Consumo
Interiore”, e devo dire che non potevano trovare un titolo più
azzeccato di questo, un brano totalmente Death Metal pacato e
controllato, totalmente strumentale e che dimostra che chi ama la
musica estrema, riesce anche a renderla più accessibile, senza
snaturarla, né scendere a compromessi, ed è proprio così che
voglio chiudere questa recensione, essendo più diretto possibile, se
non amate il genere, ok, passate oltre, ma se amate il Death Metal ed
il Grindcore, con tutti i sotto-generi a loro collegati, bhè, allora
alzate il culo e filate a comprare “Consumo Interiore” e
supportiamo questa band, come tutto il metal italiano, che non ha
niente da invidiare a nessuno !
7,5 - 10
Anthony
Line Up :
Luca Pennetta - Drums
Giuseppe Fiscarelli - Guitars
Enzo Tancredi - Vocals / Bass
Genere :
Brutal Death Metal - Grindcore
Paese :
Italia
Città:
Foggia
Discografia:
Effetto Farfalla - Full-length (2010)
Incredulo Mi Guardo Intorno - Full-length (2013)
Consumo Interiore - Full-length (2015)
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