A cura di Anthony
E' complicato per me scrivere questa
recensione, è la terza volta che provo e spero sia la volta buona,
si, perché la band torinese “Energy of the Elements”, capitanata
dai fratelli “Balliano” (Fabrizio e Riccardo), ci sa fare eccome
! Tutto il combo dimostra una grande inventiva ed un bagaglio tecnico
mica da ridere ! Forti di una ottima produzione e vantandosi pure
della collaborazione con personaggi più o meno noti del metal anche
internazionale, gli Energy of the Elements, ci danno dentro a più
non posso, sfoggiando feat. con Flegias (Necrodeath), Andy Midgley
(Neon Fly, PowerQuest), Benny Bianco Chinto (Six Point Lead,
Disarmonia Mundi), Denise Manzi (Misteyes) e Mattia Casabona
(Aspasia). Eppure questo album, ha delle lacune che si fanno sentire,
ma andiamo per ordine !
“Episode è il primo impatto che ho
con la musica di questa band e dopo una piccola intro, veniamo
catapultati in un vortice di riff groove dove quello che colpisce è
il grande reparto ritmico, mentre, tutto ciò che riguarda il lead
del brano, pare essere stato lasciato in secondo piano, accompagnato
da una voce che fa sicuramente da protagonista, ma senza riuscire a
colpire, anche perché (complice anche la scelta stilistica), non
brilla per freschezza e piacevolezza d' ascolto.
Gli assoli pur se ben strutturati e
sicuramente coinvolgenti, risultano piatti per la scelta di rendere
la ritmica più importante e presente del resto. La voce continua ad
arrancare anche in “Facing the Oracle” dove trovo la voce di una
vecchia conoscenza, cioè la bellissima Denise Manzi, meglio nota
come “Ainwen” dei conterranei “Misteyes” già recensiti nella
stanza più buia e devo dire che mi godo le sue note vocali fino a
“The Message”, dove trovo un brano più power metal in senso
stretto, impreziosito da testiere che però non trovano la giusta
importanza che meritano, se non nel breve assolo che precede il
ritornello pieno di cori e mi trovo così all' intro cupa di “Abyss
Within” dove è “Mattia Casabona” a donare i suoi scream per un
brano che è molto migliore di quanto ascoltato fino ad ora e
addirittura un ospite di tutto rispetto si unisce alla causa dei
nostri, ovvero “Flegias” che non ha certo bisogno di
presentazioni. Un pezzo dinamico, studiato, con assoli che finalmente
colpiscono nel segno ed uno scambio di voci (clean-scream) che è
interessante e coinvolgente, in questa fase mi lascio andare ad un
accenno di headbanging e mi godo le chitarre che continuano a fare
fraseggi ed obbligati fino a “Never Fall Down” con la sua bella
intro strumentale. Purtroppo il tempo è sempre lo stesso, un battere
martellante su una andatura veloce quanto basta per un album Power
metal canonico, ora rafforzato da una doppia cassa, ora con un cambio
di groove, ma in genere si resta su terreni pre-impostati tanto che
si sente fortemente lo zampino di Manowar, ma a parte questo, qui
torna il grande bagaglio tecnico dei torinesi. La parte strumentale è
grandiosa, gli assoli di Synth e Chitarre si intrecciano creando
mondi fantastici dove astronavi combattono nei cieli colorati, pare
si guardare un vecchio videogame con i suoi flash. “2012” è il
brano che ti fa pensare “WTF ?!!” Ma sul serio hanno fatto un
pezzo sulla vecchia storia del calendario Maya del 2012 ?! Ebbene si,
dopo una lunga intro da simil-ballad, torna il solito ritmo veloce ma
non troppo, su un tappeto di Synth da dove si sprigiona un ritornello
che non fatica a farsi vivo, e che sinceramente, non so a chi possa
piacere. Un brano piatto, che trova un minimo di respiro solo negli
stacchi che alternano riffing e guizzi di tastiere, con una voce che
palesemente non è all' altezza (almeno in questa fase) e l' unico
accenno di creatività è la voce digitalizzata in apertura e
chiusura del brano. “Follow me” apre con un riffing molto
accattivante ed è sicuramente una ventata d' aria fresca, “ Benny
Bianco Chinto” è l' ospite in questo pezzo con scream profondi che
vanno ad alternarsi con le splendide note liriche della già citata
Ainwen che ha già dimostrato ampiamente di essere una maestra in
questo e devo dire che qui il livello di tutta la composizione torna
a salire, accentuando l' idea di “alti e bassi” che questo “03:30
DeHuman Rise” si porta dietro. “Gloria Anima Mundi” trova i
tenori “Mauro e Tiziana Gilodi” a mescolare la loro voce lirica
con il power metal degli “Energy of the Elements”, ma anche qui,
l' unico accenno degno di nota, è l'assolo di chitarra che riesce a
donare un minimo di emozione, perché per il resto restiamo nei
territori ascoltati fino ad ora. Si tratta di una band che nonostante
il grandissimo potenziale, non osa e non prova a varcare le soglie di
un power metal confinato nei suoi stessi limiti auto-imposti. Pare di
ascoltare una collaborazione tra Manowar e Hammerfall, con i Kamelot,
cosa che traspare anche da “Hiding Behind Shadows”, nonostante la
natura più cupa del brano stesso. “Say Goodbye” torna a dare una
spruzzata di freschezza a questo “03:30 DeHuman Rise”,
soprattutto per il reparto strumentale e devo dire che mi stupisco di
trovare un brano veramente valido, dove gli scream di “Benny Bianco
Chinto”, diventano cupe e un minimo di oscurità entra nel vivo
dell' album, forse però, troppo tardi a questo punto, visto che
siamo al penultimo pezzo, che comunque, continua a stupirmi ed a
coinvolgermi anche nella parte finale che è veramente azzeccata, tra
cori e groove magnetici. Arrivo così all' ultimo atto “Rise of the
Sun” e sembra di ascoltare lo stesso brano di prima con fraseggi di
Synth, prima di sfociare in un riffing completo e dinamico, potente e
veramente bello, un brano che sarebbe stata un' ottima opening e non
comprendo la decisione di lasciarlo per ultimo in scaletta. Un blast
beat preciso e meccanico, si alterna ad una sezione ritmica potente e
varia, per niente banale, ma che anzi, risulta veramente piacevole,
anche quando le tastiere iniziano a richiedere il loro spazio prima
che la chitarra sfoci in un assolo aggressivo ed evocativo. Veramente
bello !
Che dire, in ultima analisi, è un
album particolare che non a tutti può piacere, me ne rendo conto,
soprattutto per la poca creatività dei torinesi, che nonostante le
loro grandi capacità dimostrate, perché è inutile negare che qui
di tecnica ce né a secchiate, non osano e non si concedono di poter
creare qualcosa di diverso dai canoni pre-impostati. E' un disco di
power metal da manuale, canonico e che brilla per veramente pochi
momenti più coinvolgenti ed interessanti dal punto di vista dell'
originalità creativa. Tuttavia, io un ascolto glielo darei anche se
non amate il genere, perché sarebbe un bell' incoraggiamento per una
band che può tanto e che magari, con i lavori futuri, userà in modo
migliore il proprio potenziale e poi, bisogna sempre supportare il
metal italiano, senza se e senza ma. Di seguito, i video di "Abyss Within" e “Gloria
Anima Mundi”, che mi hanno espressamente chiesto di pubblicare e
che faccio, con molto piacere !
Voto
7,5/10
Anthony
Line up:
Fabrizio Balliano: vocals
Riccardo Balliano: lead guitars
Roberto DeBlasio: rhythm. guitar
Gabriele Gilodi: keyboards
Lorenzo Stelitano: bass
Marco Turco: drums
Genere : Genre: Dark-Symphonic Power Metal
Paese : Italia
Città : Torino
Discografia :
"Heavenly Force": promo, 2010
"03:30 - DeHuman Rise": full legth, 2015
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