A cura di Anthony
Il secondo brano dal titolo oscuro “I hate myself”, presenta una struttura simile, ma con un basso meravigliosamente presente, su una voce sensuale e suadente, quasi un “The Sisters of Mercy” al femminile (tenendo presente le dovute differenze). Un assolo graffiante, fin troppo acido, si muove pesantemente su una sezione ritmica molto presente e predominante. Il brano poi esplode in una buona dose di rabbia sul finale, che ci accompagna a “Yours Faithfully”, con il suo “Motherfucker” iniziale e il riffing di basso. Mi trovo di fronte ad un brano molto diverso dai precedenti, assolutamente molto più cattivo, con elementi direttamente che derivano direttamente dal metal. Salta all’orecchio, oltre al riff di basso incessante, il lavoro sui piatti dietro le pelli. “Dionysus”, è la numero quattro, da cui è stato anche tratto un videoclip ufficiale, che vi invito a cercare su youtube. Tastiere cupe e pesanti, introducono l’arpeggio e i primi groove. La voce come sempre, molto sensuale ed accattivante, ricorda goth queen anni ’80, come Patricia Morrison. A mio avviso però, il pezzo, perde nella seconda parte, dove sono proprio le vocals a non essere all’altezza, anche se si salvano in corner, con le risate sul finale, sempre molto accattivanti.
“13 years old” è una ballad molto malinconica già dalle prime note, un brano piacevole che non teme di alzare il volume quando occorre. Bello l’assolo allucinato al centro del running e tutto sommato, la composizione è buona, con quella nota di basso incastonata al punto giusto, che è sempre un piacere ritrovare.
Proseguo con la title track “Times of Anger”. Anche qui, è il basso a farla da padrone. Un guadagno notevole sugli altri strumenti, cosa rara, e che va a sorreggere una voce in chourus, assolutamente perfetta, con quell’aria da menefreghismo scocciato. Non mi piacciono i cori però, li trovo fuori luogo e per fortuna il pezzo ne prosegue privo. Un assolo deliziosamente Rock, è la ciliegina sulla torta che porta con se quella nota acida di dei cori, non necessari. Dei sussurri gotici ed inquietanti, sono l’intro di “Monster I became”, ma immediatamente il pezzo si apre arioso, facendo entrare una grande luce che non mi sarei aspettato. Una canzone rock quasi canonica, che forse, pecca leggermente in una eccessiva durata delle strofe, ma è un aspetto assolutamente secondario, che passa totalmente nel dimenticatoio, quando il titolo viene recitato da un growl che ci ricorda che abbiamo a che fare con un mostro !
Arrivo purtroppo all’ultima tappa, ovvero “The Plastic Beast”, un bellissimo riff di basso mi accoglie, accompagnato da una chitarra arpeggiata che è una meraviglia ascoltare, nel momento in cui entra anche la batteria ed il tutto si innalza. Anche qui la voce è molto sensuale e raddoppiata dal chourus, che avanza danzando sulle note degli strumenti a corde. Il basso resta presente e padrone della scena, cosa che apprezzo tantissimo. La sublime tonalità arrotonda e dona potenza a tutto il pezzo. Unica pecca, sono i tentativi di sporcare con growl e scream che non sono purtroppo all’altezza, appaiono sforzati e soffocati, il che è un peccato, soprattutto perché mi trovo di fronte al pezzo che mi sta piacendo di più di tutto l’album. Le Charlotte in Cage, hanno tenuto sul finale il dolce più sublime, che mi accompagna alla fine, con un armonico statico e in fade-out.
Per concludere, si tratta di un debutto non esente da difetti, ma assolutamente piacevole e degno di nota, sarebbe un peccato infatti snobbare l’album e passare oltre, soprattutto con dei titoli così splendidi !
Più di tutto, salta all’attenzione soprattutto il lavoro di basso che ho apprezzato particolarmente, ma devo dire che qui ogni cosa è al suo posto, dalle chitarre graffianti quanto basta, alla voce molto sensuale e piacevole. La batteria poi, anche non eccellendo in virtuosismi, riesce a farsi notare e fa più che bene il suo lavoro, insomma, queste ragazze ci sanno fare, ed hanno tutte le carte in regola per poter uscire dall’underground (a mio avviso), già dal prossimo lavoro in studio, dove oltre alla bravura e alla passione, si andrà ad aggiungere l’esperienza accumulata con “Time of Anger”, che farà in modo che evitino le mancanze (più che errori), dell’album in questione. Ciò che manca invece, è un bel po’ di potenza sonora, che faccia veramente tremare i muri e suoni “Rock” nel vero senso della parola e qualcuno che sappia realmente cantare in scream e growl e che non si limiti solo a rendere più oscura e cupa la voce, sforzando le corde vocali per raggiungere note più basse e cattive, ma ovviamente, l'impegno è palese e indubbiamente apprezzato ! Si tratta infatti di piccolezze, dovuta anche alla produzione, all’inesperienza e, perché no, al budjet che non è mai abbastanza. Ci si può tranquillamente passare sopra. Per il resto, “Time of Anger” delle “Charlotte in Cage”, è assolutamente consigliato !
"All female band.
Feminists.
Fight everyday for equal rights.
Remove the veils, be yourself, stand up!"
Anthony
Tracklist :
1- Liar
2- I hate myself
3- Yours Faithfully
4- Dionysus
5- 13 years old
6- Times of Anger
7- Monster I Became
8- The Plastic Beast
Genere:
Anternative Rock-Metal
Paese:
Italia
Città :
Eboli (SA)
Line Up (attuale) :
Susanna Angelino: bass/back vocals
Annalisa Barra: drums
Contatti:
angelinosusanna81@gmail.com